I genitori Gavello sono
stati impegnati dal mattino alla sera nel servizio incondizionato ai Buoni
Figli; Pietro, Giorgia, Federica e Marta sono stati sempre in sala operatoria
per far fronte al numero grandissimo di malati e per portare a termine
operazioni sempre più lunghe e complesse.giovedì 26 marzo 2015
Partono domani
I genitori Gavello sono
stati impegnati dal mattino alla sera nel servizio incondizionato ai Buoni
Figli; Pietro, Giorgia, Federica e Marta sono stati sempre in sala operatoria
per far fronte al numero grandissimo di malati e per portare a termine
operazioni sempre più lunghe e complesse.Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
1 commento:
A tutti, di cuore, il nostro Deo gratias per quello che fate e per quello che siete!
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