lunedì 1 giugno 2015

Incontri sulla strada Chaaria-Meru

Quando vai o ritorni da Meru, sulla "Mati Road", ti può capitare di imbatterti in grosse mandrie di cammelli che a passo felpato scendono da Meru verso il Tharaka.
Sono accompagnati da un buon numero di pastori che li incoraggiano a camminare ed a non farsi attirare troppo dalla vegetazione che costeggia la strada.
Nella stagione delle piogge i cammelli fanno fatica a procedere sulla nostra strada, perchè sono nati per il deserto, ed il nostro fango argilloso si attacca ai loro zoccoli, rendendoli sempre più pesanti.
Quando proprio non ce la fanno più ad andare avanti, si accovacciano per la strada e non c'è verso di farli spostare: anche se devi passare con la macchina, devi trovare sentieri alternativi perchè i cammelli non si alzeranno per nessun motivo, neppure se gli vai contro con il veicolo in moto. Neppure i mandriani sanno quando deciderà di alzarsi: lo farà solo quando il fango attaccato agli zoccoli sarà seccato e si sarà staccato completamente.
Il loro viaggio è iniziato molto più a Nord di Chaaria: a Isiolo o addirittura a Marsabit. Quando possono, i pastori seguono strade non asfaltate perchè ci sono meno autovetture che possono spaventare i loro animali. 


Di notte si accampano nei villaggi; spesso lo fanno anche a Chaaria, ed i mandriani dormono sotto le stelle con le loro bestie, coperti da semplici coperte.
Alcuni di questi animali, per strade secondarie e sterrate, raggiungeranno Nairobi ed il loro triste destino sarà il mattatoio: molti gruppi etnici qui mangiano la prelibata carne di cammello, oltre a berne il latte molto nutriente (onestamente io non li ho mai assaggiati!).
Altri cammelli invece continuano il loro lunghissimo viaggio fino a Mombasa, dove poi vengono imbarcati ed esportati in Paesi desertici della Penisola Arabica.
Per i bambini di Chaaria è sempre una festa quando passano i cammelli, ed anche per noi è un momento pittoresco che rompe la monotonia della routine quotidiana.
Io, che sono un po' come gli altri bambini di Chaaria, mi commuovo ogni volta che li vedo.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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