mercoledì 8 luglio 2015

Lettera di Franck Guidobaldi

Sono in Aeroporto aspettando il volo che mi riporti in Italia….e già mi manca Chaaria….la quinta volta in un momento particolarmente difficile della mia vita…18 gg vissuti molto intensamente…con i vecchi oramai anche di fatto amici..
Fr Giancarlo e Fr Beppe, lo staff dell’ospedale che ti saluta per nome e ti considera oramai un amico …ci voleva proprio.
E vedere crescere ogni anno una parte nuova ti fa sentire la voce del Signore…che sprona tutti a fare qualcosa di più per la gente che a bisogno di aiuto.
Grazie ancora una volta a Chaaria…
e arrivederci al prossimo anno magari in compagnia di mia moglie Lory.

Franck Guidobaldi

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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