giovedì 10 marzo 2016

Healthy heart Africa

La multinazionale farmaceutica Astra Zeneca, insieme al Catholic Secretariat ed al Chack, ha organizzato un lungo programma per lo screening, la diagnosi precoce e la terapia a basso prezzo dell’ipertensione arteriosa che è un killer silenzioso tra le popolazioni africane. L’iniziativa si chiama appunto “healthy heart Africa”.
Chaaria è stato scelto tra i centri piloti che porterannno avanti tale programma con screening serrati tra i clienti dell’ospedale, con cliniche mobili gratuite nei villaggi per misurazione pressoria di massa sulla popolazione, e con iniziative di sensibilizzazione e formazione al problema sul territorio.
Come membri del programma pilota, a Chaaria sono stati forniti farmaci anti-ipertensivi di ultima generazione a prezzi veramente ridotti, al fine di rendere la terapia cronica della malattia accessibile anche a chi è veramente povero.
Il programma prevede anche la terapia completamente gratuita per i più indigenti.
Astra Zeneca promette di mantenere bassi questi prezzi per almeno 25 anni, pure dopo il completamento della fase iniziale del programma (circa un anno) che ha scopo sia epidemiologico (capire le dimensioni reali del problema e l’effettiva prevalenza nella nostra
popolazione), sia clinico per testare l’attuale efficacia dei farmaci proposti nella popolazione del Kenya.


Il responsabile del progetto per Chaaria è il nostro clinical officer Erick Kebira.
La responsabile della raccolta e trasmissione dei dati a Nairobi è Hella Mororia.
Per lo screening ipertensivo sono attivamente coinvolti anche altri membri dello staff (Benedict Murori, Eugenia Riungu e poi tutti coloro che lavorano in ambulatorio ed in reparto e si occupano di ipertensione).
Fr Giancarlo coordina i rapporti con Astra Zeneca e con il Catholic Secretariat, mentre il sottoscritto collabora come consulente in medicina interna e come docente in caso di lezioni teoriche sull’ipertensione.
Per il programma sono stati inoltre arruolati anche 6 “community health workers” che vanno di casa in casa, provando le pressioni e proponendo la terapia a coloro che sono affetti da ipertensione.
Gli sponsor del programma ci hanno promesso anche il supporto economico per pagare questi nuovi collaboratori che lavorano sul territorio.
Alcuni anni fa la Novo, insieme al Catholic Secretariat, ci aveva coinvolti in un simile progetto per il diabete, e pensiamo di aver fatto del nostro meglio: anche oggi infatti, a programma concluso, noi continuiamo con la nostra “diabetic clinic” e seguiamo un numero elevatissimo di pazienti ambulatoriali, oltre che ospedalizzati.
Pensiamo di riprodurre lo stesso modello e di ottenere lo stesso successo anche con la “hypertension clinic”, che poi in futuro lavorerà mano nella mano con la “diabetic clinic”, in quanto le due patologie sono altamente correlate e moltissimi sono i casi di comorbidità.
Ringrazio tutto lo staff che si è reso disponibile a partecipare a questa nuova avventura clinica di Chaaria.
Esprimiamo la nostra sincera riconoscenza ad Astra Zeneca ed al Catholic Secretariat per averci scelti ed inclusi nel programma.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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