Questa penso sia la parola più adatta per esprimere la nostra situazione lavorativa a Chaaria.
Stiamo vivendo una nuovamente maratona, stavolta ortopedica e di "chirurgia della mano", dopo quella chirurgica: i pazienti arrivano a decine tutti i giorni, e le patologie sono complesse e spesso difficili da risolvere: fratture inveterate e scomposte da moltissimo tempo, fratture esposte, malformazioni congenite (come ginocchia vare o valghe, e pieni torti), tantissime contratture da ustione che necessitano di chirurgia plastica.
Si tratta di interventi lunghissimi, a volte eseguiti con aghi e fili finissimi e con la necessità di lenti di ingrandimento sugli occhiali: riattaccare tendini rotti da colpi di machete, ricostruire nervi lacerati da fratture e mai prima riparati, fare innesti cutanei e plastiche a zeta, separare dita congenitamente congiunte, ecc.
Altre volte le operazioni richiedono invece molto forza, per togliere calli ossei formatisi in posizioni anomale e per ridurre fratture inveterate.
Tra un intervento e l'altro poi c'è la marea di pazienti ambulatoriali ed i tanti problemi internistici in reparto.
La sensazione è quella di essere un grillo che salta continuamente dalla sala operatoria, al reparto, all'ambulatorio
Estenuanti sono anche i ritmi del ginecologo Filippo e dell'anestesista Paolo: Paolo ha interventi dal mattino alle sette fino a volte alla sera alle 21.
La maternità normale e complicata, le innumerevoli pazienti con patologie e problematiche ginecologiche hanno reso la permanenza del ginecologo a Chaaria una maratona parallela a quella che si sta svolgendo con l'ortopedico.
Tantissimi sono infatti i cesarei, a cui si aggiungono purtroppo gli innumerevoli aborti incompleti con necessità di revisione.
Ma l'ostetricia è solo una parte del grande lavoro che il ginecologo deve fare a Chaaria: l'ambulatorio lo massacra, l'ecografia fa più o meno lo stesso; e frequenti sono le chirurgie molto impegnative che lo aspettano tra una paziente e l'altra: abbiamo fatto tante isterectomie, gravidanze extrauterine, cisti ovariche.
Degna di nota è una mega cisti ovarica tolta oggi in sala operatoria con non poche dificoltà: era infatti grossa come un utero a termine in gravidanza gemellare.
Era così enorme che arrivava praticamente al fegato.
In passato ero convinto che a Chaaria non avremmo dovuto avere più di uno specialista per volta: ora mi rendo conto che anche averne vari in contemporanea significa ugualmente che tutti lavorano fino allo sfinimento.
E' certamente così per tutti i volontari di specialità chirurgiche...senza parlare del fatto che anche gli internisti, le infermiere e l'ostetrica presenti al momento qui con noi, hanno la giornata completamente piena ed assolutamente impegnativa.
Mi piace questo aspetto di Chaaria: mi pare quasi che il Signore mandi le persone in modo proporzionale alle nostre potenzialità di servizio.
Più volontari abbiamo e più i pazienti aumentano...e poi, magicamente, quando capita che rimaniamo senza volontari, riusciamo comunque sempre a servire tutti, e a non mandare via nessuno senza i servizi che a noi richiede.
Vivere così è estenuante e gratificante insieme: non hai più tempo per te stesso; non puoi più fare piani di svago o di riposo perchè le emergenze te li fanno saltare; ma alla sera sei stanco e realizzato; ti senti davvero utile, e questo colma tutti i sentimenti di stanchezza oppure il desiderio di tempo libero che raramente ci possiamo permettere.
Fr Beppe
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