Al telefono Eunice parla in modo concitato ed io sono così assonnato che faccio fatica a seguire quello che dice. Mi pare di aver capito che ci sia una partoriente trasportata con ambulanza da una maternità del Tharaka. Parlano di emorragia ante-partum e di battito cardiaco fetale molto debole.martedì 30 agosto 2016
Tragedia nella notte
Al telefono Eunice parla in modo concitato ed io sono così assonnato che faccio fatica a seguire quello che dice. Mi pare di aver capito che ci sia una partoriente trasportata con ambulanza da una maternità del Tharaka. Parlano di emorragia ante-partum e di battito cardiaco fetale molto debole.Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
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