giovedì 20 ottobre 2016

Il nuovo laboratorio analisi: stato dei lavori edilizi

La struttura muraria è ora completa fino al soffitto del secondo piano.
Tra poco i muratori inizieranno a posare le capriate per il tetto.
E' vero che la costruzione dei muri non ti porta oltre il 50% dei lavori e che la parte più difficile inizia dopo, con gli impianti idrici ed elettrici, con la piastrellatura e con l'acquisto del
mobilio e delle attrezzature, ma è comunque importante che siamo già arrivati fin qui.
La spesa totale della costruzione è stata sostenuta dalla Associazione Volontari Missioni Cottolengo di Torino, che pian piano e con faticosa raccolta fondi, ci ha permesso di arrivare fino a questo punto, e siamo sicuri che continuerà a sostenerci finchè il progetto sarà completamente terminato.
Ringraziamo di cuore pertanto sia l'Associazione di Torino, e sia tutti i donatori grandi e piccoli, conosciuti o anonimi, che continuano a sostenere economicamente questa nuova ed importante struttura per l'ospedale di Chaaria: come già ho avuto modo di spiegare in passato sarà una costruzione in cui a piano terra ci saranno gli ambulatori HIV e TBC, oggi gestiti dal progetto DREAM della comunità di Sant'Egidio, mentre al primo piano ci sarà il laboratorio analisi centralizzato dell'ospedale.
Un sincero ringraziamento.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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