sabato 1 ottobre 2016

Morsa da un serpente tanti anni fa

Questa bambina ha 14 anni ed e'stata morsa da un serpente quando ne aveva 3. Non sappiamo di che rettile si sia trattato. 
L'ho incontrata non piu' di un mese fa. Sua mamma e' venuta a Chaaria chiedendo aiuto. 
Io mi sono stretto nelle spalle in quanto il caso e' davvero superiore alle mie competenze. 
Pare che la bimba sia stata operata subito dopo l'incidente ma non sappiamo bene di che intervento si trattasse. 
Non e' chiaro se fosse semplicemente una toeletta chirugica o qualcosa di piu'.
Purtroppo ora la sua situazione e' drammatica. Guardarla camminare stringe il cuore.
Ne ho parlato al Dr Nyaga e la faremo vedere ad un team di specialisti che dovrebbero venire a Meru dal Kijabe Hospital di Nairobi. 
Sicuramente ne parlero'a Luciamo quando verra' a Chaaria alla fine di ottobre. Magari anche lui potra' fare qualcosa.
Speriamo che in un modo o nell'altro (o tramite il Kijabe Hospital oppure con le competenze del Dr Cara), riusciremo ad aiutare queta povera bambina.
Pregate per lei.


Ovviamente, in ogni caso si trattera' di terapie chirurgiche complesse, ripetute e costose, per cui anticipatamente ringraziamo coloro che vorranno aiutare economicamente questa ragazza che viene dal Tharaka e vive in una famiglia decisamente disagiata.

Fr Beppe




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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