domenica 22 gennaio 2017

Happy Birthday!

Carissimo Fratel Beppe,
oggi è il tuo compleanno e vogliamo esprimerti sinceramente i nostri migliori auguri.

È un giorno in cui, con te, ringraziamo il Signore per il dono della vita, per il tuo incondizionato servizio ai poveri e per tutto quello che fai per ognuno di noi.

Non abbiamo nulla da ofrirti, se non i nostri auguri, il nostro grazie per quello che sei e le nostre preghiere secondo le tue intenzioni.
Quest’anno vogliamo regalare a te e a tutti i lettori del blog, alcune foto che abbiamo trovato nell’archivio. 

Sono dei tuoi primi anni in Chaaria e speriamo che rivedendole tu possa gioiere per tutti questi anni che il Signore ti ha donato qui con noi!
Un fortissimo abbraccio,

Chaaria Family


















2 commenti:

Lidia ha detto...

Fratel Beppe ma che belle foto,grazie a chi le ha condivise :)
ma sai che mi sembri più carino e solare ora del passato? cn le camicie colorate e nn cn il camice bianco addosso ^_^
Battute a parte, che sono affettuose,ringrazio FC che mi ha permesso di conoscere il micro-macrocosmo di Chaaria e l'incredibile e impagabile lavoro che tu e tutti gli altri fate.
Auguri,tantissimi, da un piccolo pezzetto di mondo italiano di cui faccio parte,così al sicuro economicamente ma così fragile e bisognoso di aprire il cuore.
Lidia - Desenzano

Anonimo ha detto...

Caro Dottor Beppe,
non potevo dimenticare il giorno del tuo compleanno!
Ci siamo conosciuti a Chaaria due anni fa, ero venuta a conoscere te e l'ospedale di persona con il tuo libro stretto tra le mani accompagnata da Suor Alberta di Don Orione.
Parlando abbiamo scoperto di essere nati entrambi di 22 gennaio io ero fiera un uomo come te fosse nato il mio stesso giorno.
Grazie per tutto quello che fai ogni giorno, ora e minuto lí a Chaaria. Ti mando un forte abbraccio e i miei Auguri.
Buon compleanno
Selenia Salati


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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