mercoledì 22 febbraio 2017

Piove sempre sul bagnato

Non ce lo aspettavamo, ma anche il nostro dentista ci lascia.
Se ne andrà a fine mese, cercando erba più verde in quel del vicino.
Il suo auto-licenziamento ci coglie come una grande sorpresa, anche perchè solo recentemente avevamo parlato ampiamente con lui sulla possibilità di iniziare un piccolo servizio anche di impianti e dentiere...e lui sembrava intenzionato a restare ed a diventarne il direttore.
Lui dice che è stata un'occasione di cui non sapeva nulla pochi giorni fa!
Mah!!!
Abbiamo incontrato alcuni possibili sostituti ma per adesso non siamo riusciti a trovarne uno che accettasse lo stipendio che possiamo offrire con le nostre finanze un po' sotto pressione.
Tutti vogliono più soldi!
Ci rimangono pochi giorni per tentare ancora di assumere qualcuno.
Purtroppo non conosciamo molta gente nel settore, e siamo un po' scoraggiati.
Speriamo di poter incontrare una persona disponibile, se no, a fine mese, con grande pena nel cuore, saremo obbligati a chiudere temporaneamente il servizio odontoiatrico.


Di volontari nel settore ne abbiamo solo uno, che tra l'altro ritornerà a giugno pochi mesi dopo l'esperienza precedente...ma da qui ad allora di tempo ce n'è ancora tanto.
Non aspettiamo altri volontari dentisti!
Sarebbe una grande pena dover chiudere questo servizio storicamente così importante per l'ospedale di Chaaria.

Fr Beppe


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....