Che cosa sarà mai sta' Pasquetta?
Tale parola non ha infatti molto significato qui a Chaaria.
Da sempre la gente qui non rispetta la giornata festiva che segue la domenica di Pasqua e si precipita in ospedale: sarà perchè pensa che ci sia meno da attendere e che ci sia meno gente in ambulatorio...o forse sarà perchè molte altre strutture sono chiuse nelle giornate festive e quindi noi siamo un po’ l’unica opportunità.
Fatto sta che oggi, dopo la messa in cappella alle 6.30 del mattino, non siamo più riusciti a sollevare la testa...pazienti e sala operatoria a ritmo incalzante: chi ha fatto la parte del leone oggi è stata l’ortopedia, mentre la maternità ci ha lasciati stranamente tranquilli: un cesareo, qualche parto, ma certamente non i ritmi consueti di Chaaria.
In sala, nonostante il personale ridotto a causa della festività, siamo riusciti ad operare ben tre bruttissime fratture di femore, tutte causate da tremendi incidenti con il mototaxi.
Anche oggi ho potuto contare sulla preziosa collaborazione della dottoressa Makandi, che non ha voluto far festa ed è venuta per il suo consueto volontariato a Chaaria.
Insieme siamo riusciti ad aiutare persone malconce a meno di 24 ore dall’incidente che aveva causato la frattura: se penso che fino ad alcuni mesi fa questi pazienti avrebbero languito per mesi in un reparto di qualche ospedale governativo, nella vana ricerca di abbastanza dei soldi necessari per comprare l’impianto ortopedico necessario, mentre oggi approdano a Chaaria anche il giorno di Pasqua, sono operati il giorno di Pasquetta e l’indomani cominciano la mobilizzazione con stampelle, senza pagare uno scellino per l’impianto...beh! onestamente mi sento commosso ed anche un tantino orgoglioso.
Oggi sento di dover ringraziare di cuore tutto il personale della sala operatoria e della sterilizzazione: per i chiodi endomidollari di “Sign” abbiamo infatti un solo set chirurgico, e quindi oggi è stato un grandissimo lavoro di collaborazione e di impegno che ci ha permesso di operare, lavare gli strumenti e risterilizzare in tempi davvero da record. Abbiamo lavorato come orologi svizzeri; abbiamo operato con “ferri” roventi ed appena tirati fuori dall’autoclave, ma abbiamo servito tutti.
La nostra Pasquetta non ci ha permesso gite fuori porta, ma sapere che abbiamo rimesso in piedi tre persone gravemente fratturate che tra cinque giorni saranno a casa, ci dà ugualmente una bella sensazione di pienezza e di gioia.
Fr. Beppe Gaido
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