martedì 19 settembre 2017

Essere lontani ma con il cuore a Chaaria

Siamo in un altro continente. Siamo separati da migliaia di chilometri e da 10 ore di fuso orario, ma stiamo studiando e lavorando duro con il cuore sempre vicino a Chaaria. 
Stiamo studiando con l'obiettivo chiaro di fare di piu' per i nostri pazienti quando torneremo. Da una parte ci sentiamo in colpa per non essere a Chaaria ad aiutare i nostri amici che si stanno sacrificando per noi. 
Dall'altra sappiamo che non possiamo seppellirci in ospedale 365 giorni all'anno e che e' sempre importante imparare, crescere, confrontarci con altri colleghi provenienti da diverse parti del mondo.
Stiamo imparando molto, stiamo aprendo i nostri orizzonti e speriamo di condividere le nuove conoscenze con tutti i nostri colleghi a Chaaria.

Fr Beppe
 






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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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