domenica 22 ottobre 2017

Le gratificazioni del servizio

Oltre all’immancabile stanchezza, la situazione che a Chaaria si protrae da tempo porta con se’ anche un grandissimo valore emotivo ed e’ indubbiamente molto gratificante.
L’ideale di essere al servizio dei poveri e dei malati 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, lo vivi e lo senti in modo inequivocabile, essendo la nostra vita praticamente sempre in ospedale.
Situazioni come quella di oggi in cui la prima chiamata notturna e’ stata all’1.45 ed in cui il lavoro si e’ protratto lungo tutta la domenica, lasciandoci solo il tempo per la messa e per i pasti, sono da una parte stressanti, ma insieme anche molto importanti dal punto di vista motivazionale. 
Sono giornate che hanno in se’ una forza rigenerante.
Oggi ho trascorso quasi tutto il giorno in sala parto.
Tra parti naturali e cesarei, non so neppure quanti ne abbiam fatti nascere: se pero’ va tutto bene (come e’ successo oggi), se vedi le mamme contente e senti i bimbi piangere subito dopo essere venuti al mondo, non senti piu’ neppure la stanchezza. Sei contento di esserci e di aver fatto qualcosa di utile.


Questa sera dopo cena ero nuovamente in maternita’, sempre piena come un uovo, ed in pochi minuti ho fatto dapprima una ventosa ostetrica e subito dopo un parto podalico.
Erano entrambe situazioni difficili, ma si sono risolte con successo, ed e’ vero che mi sono sentito carico e pieno di energia subito dopo aver concluso le mie manovre. Era come se tutta la stanchezza di una giornata iniziata all’una di notte fosse stata lavata via.
Poi ricevi telefonate da parte di pazienti che ti dicono: “ho questo problema, ma per l’intervento mi hanno chiesto cosi’ tanti soldi che non potro’ mai farmi operare”.
Quando dici alla persona che possiamo fare l’operazione e che non di deve preoccupare del pagamento, quella si mette a piangere e dice che verra’ domani stesso.
E’ una sensazione bella quella che provi…inutile negarlo!
Ovviamente tutto questo da’ la percezione palpabile del fatto che siamo importanti per questa gente e che il nostro sacrificio quotidiano ha un grande valore per coloro che soffrono, un valore che poi ci ripaga quasi automaticamente con un senso di pienezza e di
autorealizzazione, nonostante la grave stanchezza e la cronica carenza di sonno.

Fr Beppe


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....