giovedì 12 ottobre 2017

Senza soluzione di continuo

Ieri notte le chiamate sono state due: una per cesareo ed una per forcipe.
Stamattina mi sono alzato che mi sentivo uno zombi, ma non si poteva riposare: oggi la fiumana di pazienti ci ha massacrati dal mattino alla sera, mentre le sale operatorie sono state roventi sempre: abbiamo operato continuamente, usando anche quattro letti operatori, ma la densita' sembra non scendere mai.
Stasera i volontari sono saliti a cena alle 20, dopo una seduta infinita di interventi.
Io non mi sono neanche osato dire loro che ci sarebbe stato un altro cesareo, e quindi mi sono aggiustato con lo staff della notte.
Il ritmo e' cosi' forsennato che il ricordo dei bei giorni negli USA sembrano ormai un pallido ricordo.
Le notti sono cosi' spezzettate che non ricordo quando ho dormito una notte intera l'ultima volta.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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