giovedì 14 giugno 2018

Piccole cose con grande amore


A volte ci sono giornate in cui non ti sembra di aver fatto nulla di
speciale, anche se hai sperimentato con mano la presenza di Dio ed il
suo aiuto provvidente che non ti ha mai lasciato solo, nemmeno nei
momenti piu' bui e difficili.
Sono giorni in cui tocchi con mano l'amorevole presenza di Dio che ti
lascia andare giu' fino in fondo, ma poi e' li' a tenderti la mano
quando hai il "sedere per terra".
Oggi mi sento proprio cosi'.
Mi sono sentito soffocato da problemi che pensavo piu' grandi di me, e
poi, quando ormai ero disperato ed avrei voluto lasciarmi andare alla
depressione, qualche cosa e' cambiato (una mano dal cielo, dico io), e
la giornata ha preso una tonalita' tutta diversa.
Poco fa mi sono ritrovato seduto su un banco della chiesa e mi e'
capitata in mano una immaginetta di Madre Teresa che diceva cosi':
"non siamo tutti chiamati a fare grandi cose, ma tutti possiamo fare
piccole cose con grande amore".
Con tanta riconoscenza nel cuore per il Signore che non lascia mai
soli i propri figli nel momento del bisogno e della disperazione, mi
ripropongo, pur nella mia miseria interiore, di continuare a fare ogni
giorno tante piccole cose per gli altri, ma mettendoci tutto l'amore
di cui sono capace.



Fr. Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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