mercoledì 18 luglio 2018

Mariasole

Trovare la vena ad un bambino e' a volte un vero incubo, sia quando il piccolo e' molto grave e le vene sono collassate, sia quando i vasi sono troppo profondi ed invisibili sotto i piani adiposi.
Spesso ci trovavamo di fronte ad un bimbo gravissimo ed in urgente bisogno di infusioni o di trasfusione, e noi non riuscivamo in alcun modo a reperire un accesso venoso.
Ora abbiamo ricevuto un grande dono: uno strumento che illumina la cute con una luce particolare e ci permette di vedere i vasi sotto gli strati cutanei. Con questa nuova macchinetta siamo ora in grado di vedere vene invisibili per il passato e di incannularle molto piu' rapidamente.
Questo dono importante e lungamente desiderato, che ci aiutera' a salvare la vita di molti pazienti, bambini soprattutto ma anche adulti, ci e' giunto grazie a Valentina e Lorenzo che hanno deciso di non accettare alcun dono per il battesimo della loro amata figlioletta Mariasole, ma di raccogliere fondi per Chaaria, fondi che noi abbiamo utilizzato per questo importante strumento.
Grazie di cuore a Mariasole, e buona vita a lei, che cosi' piccola gia' sta aiutando tanti bimbi malati qui a Chaaria.


Grazie di cuore alla generosita' dei genitori che, in uno dei momenti piu' belli della loro vita, hanno avuto a cuore il bene di chi sta male e di chi e' piu' povero e disagiato.
Siamo davvero molto riconoscenti ed useremo lo strumento con dedizione e con cura, in modo che possa durare a lungo ed aiutarci per molti anni nel nostro servizio.

Fr Beppe e Fr Giancarlo





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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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