martedì 23 ottobre 2018

Benvenuta, piccola.

Per adesso di lei so poco, perche' non ho potuto essere presente quando ce l'hanno affidata oggi pomeriggio: ero infatti in sala.
So solo che ha pochi giorni di vita e che purtroppo la sua mamma e' andata in Paradiso dandola alla luce in un altro ospedale.
E' orfana di mamma ed ha un papa' vivente che ci ha chiesto di prenderci cura di lei fino a quando sara' un po' piu' grandicella e finche' lui si sara' ripreso dal lutto della moglie.
La accogliamo nel nostro reparto orfanelli che con lei ora conta quattro unita': quattro bimbi bellissimi e tutti in buona salute.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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