venerdì 4 gennaio 2019

Da quattro mesi in gesso

Ha 22 anni ed e’ stato coinvolto in un incidente di mototaxi il giorno 11 settembre.
E’ di Nairobi e si e’ rivolto al piu’ grande ospedale di tutto il Paese. Non e’ mai stato messo in trazione.
Sono invece stati fatti tentativi di manipolazione e di riduzione chiusa della frattura.
Da settembre ad oggi e’ sempre stato in gesso pelvi podalico, gesso che e’ stato via via cambiato per quattro volte.
Si e’ presentato a Chaaria dopo Natale, con una lastra vecchia di un mese e mezzo. Era triste e disperato. Da settembre non ha mai caricato su quella gamba ed ha deambulato con stampelle.
La lastra dimostrava il non allineamento osseo.
Lo abbiamo incoraggiato e gli abbiamo detto che a Chaaria facciamo chirurgia ortopedica con un sistema rivoluzionario, il chiodo endomidollare di Sign.
Gli abbiamo promesso di metterlo in piedi in 24 ore.
Ha poi purtroppo dovuto attendere 48 ore per l’intervento, cosa non comune a Chaaria dove tentiamo di operare le fratture appena arrivano.


Il problema e’ che in queste vacanze di Natale siamo soverchiati dal numero incredibile di fratture che si presentano in ospedale.
Siamo anche sopraffatti dal numero di pazienti e di interventi chirurgici di ogni tipo: evidentemente molti ospedale sono aperti solo di nome, ma il personale medico non e’ presente. La gente si riversa quindi a frotte qui a Chaaria dove sa di essere servita anche nelle festivita’.
“Due giorni di attesa cosa vuoi che siano, se paragonati ai quattro mesi in cui nessuno mi ha detto che non sarei guarito senza intervento?”
Rincuorato dalle parole del giovane paziente, ieri ci siamo apprestati ad un intervento chirurgico molto difficile: la gamba era accorciata rispetto alla controlaterale. Il callo osseo in posizione abnorme era tremendo: duro come la pietra…
Il callo poi inglobava in posizione abnorme anche frammenti ossei che avremmo dovuto rimettere in posizione.
All’inizio l’operazione e’ stata quasi come un atto di pura falegnameria.
Ho dovuto usare martello e scalpello, pinza ossivora e sega per poter rimuovere l’eccesso di callo, per riuscire a mobilizzare i frammenti ossei ed infine per rimetterli in posizione allineata.
E’ stato un lavoro da certosino che pero’ ha dato i suoi risultati.
Abbiamo inserito un robusto chiodo endomidollare, abbiamo allungato la gamba sia allineando i frammenti, che rimettendo in posizione I frammenti ossei mancanti.
E’ stato commovente oggi vederlo in piedi e senza gesso, miracolosamente in grado di flettere il ginocchio, appena 24 ore dopo l’operazione.
Ora cammina con stampelle, gli e’ concesso tanto carico quanto il dolore gli consente e crediamo di mandarlo a casa gia’ lunedi'.
Dopo quattro mesi di immobilita’ gessata e di frattura non guarita, penso propio che stavolta abbia iniziato un veloce percorso di guarigione e di ritorno alla vita normale.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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