mercoledì 20 marzo 2019

Messaggio di Enrico

Quando torni da Chaaria le prime volte, sei turbato, stai male, il tuo quotidiano sembra futile, inadatto a quello che senti dentro.
Chaaria ti manca, perché solo lì ti sembra di riuscire a dare un senso alla tua vita, solo lì ti sembra di riuscire a realizzare ciò che di meglio sai fare, solo lì ti senti migliore. 
Se ripensi a Chaaria da lontano, in un attimo ti dimentichi la fatica, la stanchezza, la sensazione che niente si muova, la difficoltà a realizzare anche le cose minime. E hai voglia di tornare subito.
Col passare degli anni questi sentimenti lasciano l posto a qualcosa di nuovo, a qualcosa che sembra andare in direzione opposta. Cominci a pensare cioè di fare il percorso inverso, a pensare di portare Chaaria nel tuo mondo. 
Chaaria dunque non offre solo guarigione, prolungamento o miglioramento della vita, non è solo gente che riprende a camminare dopo anni, mamme che partoriscono in sicurezza, ulcere torpide che finalmente si chiudono, bambini anemizzati o in coma per la malaria che ritornano a casa e mille altre situazioni. 
Chaaria è anche gente come noi che ritorniamo in Europa alle nostre occupazioni portando lo stesso spirito, la stessa disponibilità, pazienza, empatia, la stessa voglia di mettersi al posto del paziente. 


E’ una dilatazione, una propagazione del suo messaggio che diventa così universale.
Grazie Chaaria di esistere, di essere così come sei, imperfetta, traballante, dipendente, eternamente provvisoria, ma ogni giorno viva, fuori dagli schemi come la vita, ogni giorno nuova! Terra nuova che precorre quei cieli nuovi verso i quali le incredibili stellate delle tue notti ci invitano a guardare!
Chaaria è bella così come è. E’ una realtà in cui una profonda umanità e la proiezione verso l’infinito si fondono. Non è l’efficienza che fa proseliti: è il dono della vita!
Le mani dell’uomo hanno costruito Chaaria. Con le loro positività, le loro contraddizioni, i loro errori. Mani bianche mani nere, mani sicure mani incerte, mani forti mani delicate, mani organizzate mani disorganizzate, mani volenterose mani pigre, mani che accarezzano mani
che feriscono, mani che pregano mani che maledicono, mani linde mani sporche, mani che abbracciano mani che separano. E il cuore di Dio.

Dr Enrico Postini


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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