Oggi è il sabato santo, una giornata di attesa e silenzio, in cui ci prepariamo al grande evento della resurrezione di Cristo.
Molti ospedali anche qui sono praticamente chiusi ed i medici sono in vacanza... ma i malati ci sono ed in questi giorni non sanno dove andare per avere assistenza.
Quello che sanno comunque è che Chaaria è sempre aperta e disponibile al servizio.
Anche oggi infatti sono affluiti a noi a centinaia, sicuri di trovare risposte ai loro bisogni: credo che la costanza delle prestazioni e la fedeltà nell'essere disponibili ventiquattr'ore al giorno per sette giorni alla settimana sia da sempre la forza di Chaaria ed anche un po' la sua "maledizione".
"Forza": perchè ci rende punto di riferimento sicuro a cui la gente guarda con fiducia.
"Maledizione" (per modo di dire): perchè ormai non ci sono più riposi, nè giorni festivi; la gente viene sempre e comunque, di giorno e di notte; nei giorni feriali e festivi.
Oggi per esempio abbiamo operato al femore una bimba di sei anni che era caduta da un albero ed aveva riportato una brutta frattura.
Al pomeriggio invece è arrivata una ragazza con una peritonite da appendicite perforata. In entrambi i casi ci hanno detto candidamente:
"siete l'unico ospedale che opera pure il sabato santo...e noi non potevamo aspettare, perchè si tratta di emergenze!".
Ora è tardi e sono passate le 23. La veglia pasquale è già iniziata in parrocchia, ma io sono alle prese con una malaria cerebrale in un bimbo piccolo e con una ematemesi da varici esofagee in un adulto cirrotico.
Alla veglia ci vorrei davvero andare, ma sono qui con i malati, cosi come mi è successo anche per le funzioni del giovedì e del venerdì Santo.
L'altra cosa che mi ha colpito molto oggi è il numero di bambini che abbiamo ricoverato: una vera fiumana. Sono arrivati continuamente, ed anche ora continuano ad essere ricoverati. La pediatria scoppia e siamo in piena ripresa dell'epidemia malarica.
Per me il triduo pasquale è sempre strano: lo aspetto tanto; ne sento il richiamo; vorrei pregare a lungo, partecipare alle funzioni liturgiche, stare in adorazione silenziosa... e poi mi trovo sempre ingolfato dal lavoro e dalle emergenze e faccio di solito molto poco dal punto di vista spirituale.
Anche domani dopo la Messa di Pasqua con i malati, già ho una lista operatoria con 2 fratture ed un grosso taglio con coinvolgimento dei tendini...e poi chissà quante emergenze ci saranno!
Ma questa è la mia Pasqua, il mio modo di "santificare le feste": pregare come riesco e per quanto le emergenze me lo consentono, e poi impegnarmi a fondo per i malati che hanno bisogno del mio aiuto.
A volte vorrei essere in chiesa e non in ospedale, soprattutto a Pasqua; poi, come oggi, capita che un bimbo pretermine muoia prima che io riesca a visitarlo... ed allora mi sento in crisi e dico a me stesso che in ospedale ci dovrei stare anche di più.
Ma queste sono le tensioni ed i patemi d'animo della mia vita.
Insieme ai confratelli, alle suore, a tutti i malati dell'ospedale ed ai Buoni Figli, ancora vi ripeto i nostri auguri di Buona e Santa Pasqua.
Fr Beppe
Nessun commento:
Posta un commento