mercoledì 12 giugno 2019

Ricordando...

Sono un religioso del Cottolengo di Torino dal 1981.
Dal 1991 sono anche medico ed in seguito mi sono specializzato in Medicina Tropicale ed Igiene.
Dal 1997 sono stato inviato in Africa dalla mia Congregazione, dapprima in Tanzania e poi in Kenya, a Chaaria, un piccolissimo villaggio della zona di Meru.
Quando arrivai la zona non aveva servizi sanitari, non aveva strade, elettricità o acqua potabile.
Iniziai la mia opera in un piccolo dispensario che non aveva neppure una barella su cui visitare i pazienti, per non parlare di posti letto.
Iniziai in punta di piedi e senza alcun piano preordinato di fondare un ospedale.
Ma il Tam Tam africano fu velocissimo a far sì che moltissimi nei villaggi venissero a conoscenza del fatto che a Chaaria era arrivato un medico, per di più un medico bianco.
Fiumane di gente presero ad assalire letteralmente il piccolo dispensario, e quando dicevamo che non avevamo posto, loro non se ne andavano ed aspettavano fuori del cancello.
Se dicevamo che non c’era la maternità, le donne attendevano al cancello e spesso partorivano sulla nuda terra, obbligandoci poi a soccorrerle nel dopo parto.
Fu così che la gente pian piano mi ha obbligato ad imparare aspetti sempre nuovi della medicina: da infettivologo sono diventato ostetrico e ginecologo, poi chirurgo generale e poi ancora ortopedico.


Non c’erano altri ospedali e, se non provavamo noi ad aiutare questa gente, sarebbe certamente morta senza alcun aiuto.
I volontari dall’Europa mi aiutarono ad imparare… ero come un eterno studente, come una spugna che si impregnava di nuove conoscenze per poter poi aiutare sempre di più. La mia filosofia di fondo è sempre stata quella di non dire mai di no a nessuno, soprattutto di non mandare mai via un povero.
I benefattori ci hanno aiutato a costruire e da quell’umile dispensario siamo arrivati ad un ospedale plurispecialistico che ha un giro di pazienti di oltre 65.000 ogni anno, (queste storie sono raccontate anche in due libri da me scritti e che trova anche online: per esempio su amazon, mondadori, Feltrinelli.
BEPPE GAIDO CON MARIAPIA BONANATE. AD UN PASSO DAL CUORE. EDIZIONI SAN
PAOLO. 2013.
BEPPE GAIDO, MARIAPIA BONANATE. POLVERE ROSSA. EDIZIONI SAN PAOLO 2015)

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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