A volte è dura prendere coscienza dei propri limiti. Si vorrebbe essere sempre all’altezza, sempre padroni della situazione, ed invece il nostro corpo o la nostra psiche a volte ci fregano, ci rallentano, e ci ricordano che siamo davvero poca cosa.
A me è successo ancora una volta oggi: già non ero al massimo della forma dal mattino, avendo avuto un cesareo di notte che mi ha obbligato a dormire solo per 5 ore. Nonostante questo ho cercato di dare il massimo ai pazienti che si sono rivolti a noi, anche se sabato. Poi verso sera, quando già avevo il capogiro, è arrivato un signore distinto, alquanto presupponente, il quale mi ha ricordato che lui veniva da Marsabit, e che aveva già aspettato per più di due ore per essere servito. Purtroppo i nervi io li avevo già a fior di pelle; ho tentato una difesa in “corner”, dicendo che avevano richiesto molti esami di laboratorio, e quindi era normale dover attendere.
Forse però va bene così: è salutare che io mi senta un verme. Questo mi aiuta a rimanere umile, e a non credermi un superuomo.
PS: ieri sera è successo nuovamente un fattaccio nei pressi dell’ospedale. Malviventi hanno fermato un matatu vicino a Kaguma. Il conducente, per paura, ha pensato di accelerare e di tentare la fuga: è stato ucciso con un colpo di fucile alla testa... era un nostro vicino di casa. Ora devo nuovamente uscire a prendere Gatwiri per un cesareo che sta arrivando da Mukothima. Prenderò la macchina e per due volte dovrò raggiungere Chaaria, probabilmente anche dopo la mezzanotte. Spero solo che il Signore me la mandi sempre buona
Ciao. Fr Beppe
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