Sono rimasta sola con il mio fratellino piu’ grande, che ha rifiutato di seguire nostra madre al torrente. Infatti lui aveva un piano preciso: voleva rubare un chapati caldo e fumante prima dell’arrivo della mamma. La nostra casupola non ha finestre, e la lampada a petrolio gia’ ardeva sul tavolo, dandoci una luminosita’ soffusa ed ondulante che mi cullava dolcemente.
Pierino la peste, cioe’ mio fratello, ad un certo punto, e’ salito su uno sgabello per arrivare al piatto dei chapati. Purtroppo pero’, le termiti avevano indebolito molto il legno con cui era stato costruito, ed una delle tre gambe ha ceduto. Lui ha tentato di evitare la caduta aggrappandolsi alla tovaglia, ma inutilmente. Quello che ha ottenuto e’ stato un bel ruzzolone per terra, ed insieme un vero disastro: il piatto con i chapati rotto sul pavimento di terra battuta, e la lampada a petrolio rovesciata sul lettone. La paraffina liquida si e’ versata ed ha impregnato le coperte, dando cosi’ la possibilita’ alle fiamme di dilagare rapidamente. Io mi sono svegliata, ma alla mia eta’ non riuscivo a scappare. Pierino la peste gridava, ma girava a vuoto: non faceva assolutamente nulla di utile per aiutarmi. Piangeva e se la faceva sotto... se almeno fosse corso a chiamare la mamma! Invece niente. Faceva casino e basta. Anche io strillavo a piu’ non posso.
Fortunatamente il fiume non e’ lontano e la mia mamma ci ha sentiti. E’ quindi corsa come una gazzella, ed e’ riuscita a tirarmi fuori dalle fiamme prima che fosse troppo tardi. Mi ha deposto sotto una pianta del cortile. Io non capivo perche’ mi aveva di nuovo abbandonata: avevo un dolore terribile alla faccia e al braccio. Avevo bisogno di coccole, ed invece lei se ne va... che sia impazzita anche lei, come mio fratello?
Sono proprio fregata. Se mi ricoverano in quel posto, saranno di nuovo iniezioni da tutte le parti: nelle vene, nel fondoschiena. Io piangero’, ma so che la mia mamma sara’ complice di quei disgraziati con il camice bianco che si divertono a far strillare i bimbi.
La mamma e’ partita senza soldi, ma dice che, se ha la fortuna di vedere il DAGITARI MZUNGU, non sara’ mandata via, e sara’ ricoverata lo stesso.
So che avremo problemi a pagare le medicine, perche’ mio papa’ torna sempre alla sera dicendo: “oggi nessuno mi ha preso a lavorare a giornata!”. Comunque adesso l’unica cosa a cui pensare e’ cercare di fermare questo dolore urente che mi tormenta.
Ciao Polly (da ora nemica dichiarata del fuoco e dell’acqua calda).
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