martedì 23 settembre 2008

Preghiera all'Uomo


Queste parole hanno l’immodesta pretesa d’essere un invito agli uomini… a cosa?, alla riflessione, al silenzio, alla preghiera…
La necessità di ritrovare un senso a questo dono ricevuto che è d’una inesplicabile meraviglia - la vita - inoltra l’Uomo nella ricerca. Il suo è un difficile viaggio interiore negli “elevati” abissi, nelle “profonde” vette della propria esistenza alla ricerca del Sé, un cammino tortuoso e tutto in salita, ma inevitabile, verso la conoscenza…
Nell’affrontarlo, ognuno utilizza gli strumenti a disposizione, sonda le proprie chimere, l’orecchio tende all’emozione dei sensi, incontra le paure, approccia il sogno…
E’ il viaggio dell’esistenza nel Mondo che abbraccia il percorso nell’Anima: è fisico, metafisico e spirituale insieme per rintracciare, fra milioni di possibili strade, i passi perduti.
E’ una via infinita in cui ogni respiro è sacro maestro del successivo ed ogni persona incontrata è un mondo d’Amore, d’Amare… per giungere là, in quel luogo dello spirito, dove l’Universo cessa d’essere - perché non l’è mai stato - semplice spettatore distaccato, ma donandosi riprende il suo posto dentro Noi, come la parte più bella, attiva, compassionevole, vitale, eterna, divina…

Preghiera all’Uomo

L’Infinito da sognare
sentire vedere cullare
pregare,
da questo viaggio terreno
- cammino e volo insieme -
ch’è perpetuo abbraccio dell’amore al Cielo:
donatevi senza paura
nello spargere dell’Universo il seme,
lungo la strada
barattate il timore col servizio
e gioite con Dio che v’ama,
sollevate dunque chiunque cada
e ricordate:
per chi vive non esiste supplizio
nemmeno il trapasso quand’esso accada…
ora,
nell’Infinito presente,
amorevoli lumi andate,
illuminate perenni voi stessi e,
compassionevoli,
ogni altro amate
abbracciati a Dio
in eterno e ogni istante
- l’Infinito l’Altro il Sé –
così voi andate:
come il carbonio s’esprime diamante
o l’amato si nutre d’amante
e non si stanca né domanda il perché…
così voi andate…
non v’è etnia religione o stato
fratelli e sorelle ovunque incontrate
da stupirne la vista quanto il mondo n’è pieno
così voi andate:
la benevolenza di Dio v’ha tolto ogni freno
tutto si muove eppur nulla è cambiato
l’Universo s’espande in chiunque Voi amiate
siete Luce divina: l’Avete abbracciato…
…così…
…adesso…
…voi…
…andate…


Paolo (volontario di Chaaria)


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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