Purtroppo la mia mamma è morta all'ospedale di Materi. Aveva partorito senza problemi, ma poi aveva cominciato a stare male. Febbre, debolezza, occhi di colore giallo scuro. Dopo due settimane trascorse a casa è stata ricoverata di nuovo. I medici di quella missione hanno fatto tutto quello che potevano, ma non sono riusciti a salvarla. Dalla mia culla sentivo che parlavano di epatite fulminante e di sindrome epatorenale. Io non ci ho capito niente. So solo che hanno smesso di attaccarmi alle sue mammelle. Poi ad un certo punto mi hanno anche portato via dalla stanza del reparto donne, e mi hanno messo in un luogo dove c'erano solo bambini. Hanno cominciato a farmi bere un latte dal sapore strano (non certo paragonabile a quello della mia mamma) attraverso ad uno strumento che non assomiglia proprio al seno delle madri. Dicono che si chiami biberon. In effetti puoi davvero succhiare, ma non è la stessa cosa. La mamma non l'ho più vista, e non so dove l'hanno portata.
Ora sono qui a Chaaria e sono stato affidato a Sr Oliva, che è davvero tenera. Mi chiamo Patrick, ma non sono ancora battezzato... l'unica paura che ho è che la zelante anziana suorina, che ha un debole per i battesimi, mi aggiunga "Olivo", come secondo nome... so che non sarebbe la prima volta. Speriamo in bene.Per ora non ho altro da dirvi. Mi sto abituando agli altri orfani più grandi di me, e so che ci faremo buona compagnia. Se verrete a Chaaria, potreste anche provare a prendermi in braccio: questo è ciò che mi manca di più della mamma: avrei tanta voglia di toccarla e di essere stretto e coccolato da lei... Ora basta con questi discorsi tristi, se no piango. Ciao.
A pensarci bene adesso mi metto a strillare così qualcuno capisce che ho il sederino sporco.
Patrick
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