venerdì 7 novembre 2008

Noi e Gatunga


Nel lontano 1977 due suore cottolenghine, Sr Luigia Comi e Sr Giovanna Bortolin si trasferirono presso la parrocchia di Gatunga, tenuta dai Missionari della Consolata.
Il loro scopo era quello di riaprire un dispensario che era rimasto inattivo per 5 anni.. Siccome poi l’area è molto arida e la popolazione sparpagliata in piccoli villaggi spesso lontani dal dispensario stesso, da subito diedero inizio alle attività di “mobile clinic”, attraverso cui un team di infermieri si spostava a giorni stabiliti in luoghi prefissati per attività terapeutiche e preventive: vaccinazioni ai bambini, visite ante-natali. Ciò veniva incontro alle necessità delle popolazioni lontane ed evitava ai pazienti lunghe marce a piedi.
Dal 1980 le suore iniziarono anche una attività di scuola materna che raccolse rapidamente decine di bambini della zona. Nello stesso anno a Gatunga ebbe inizio il Rural Health Program (RHP): si tratta di una attività tesa a formare personale locale su norme igieniche e nutrizionali di base, sulla assistenza al parto a domicilio, ecc. Costoro poi devono diventare formatori nei vari villaggi ed insegnare alla gente quelle norme che possono migliorare la salute pubblica delle zone rurali.
Un piccolo laboratorio analisi fu attivato già nel 1993.


Dalla fine del 2007 le Suore hanno dato vita, in collaborazione con i Padri della Consolata, anche ad una scuola di taglio e cucito per le ragazze.
C’è poi tutta la attività parrocchiale a cui le Sorelle partecipano attivamente, sia nel campo della pastorale sia in quello della assistenza alle famiglie povere.
Gatunga è una zona di alta incidenza malarica. Anche le parassitosi intestinali sono frequenti, legate soprattutto al fatto che l’acqua viene raccolta nei fiumi. Le malnutrizioni, sia nella forma di Kwashiorkor che in quella di marasma, sono ancora una patologia molto importante. I corsi d’acqua della zona sono inoltre infestati da bilharziosi, nella sua forma intestinale. Pure la leishmaniasi viscerale è endemica
Da alcuni anni collaboriamo con Gatunga soprattutto nel campo dell’HIV. Offriamo farmaci antiretrovirali che poi le Sorelle distribuiscono ai pazienti. Le Suore ci assicurano la necessaria supervisione per la aderenza agli schemi terapeutici, e compilano per noi i rapporti cartacei per gli sponsors.
A volte Chaaria funge anche da centro di riferimento per patologia gravi.
La collaborazione con Gatunga è buona, anche se di necessità limitata, soprattutto a causa della distanza (più di 50 km di sterrato “molto esigente”).
Altro limite è rappresentato dal fatto che Gatunga non ha una maternity, e come sapete le necessità di trasferimento a Chaaria sono spesso legate a complicanze ostetriche.
Gatunga è anche una delle mete preferite per le gite domenicali dei volontari, quando non piove e le condizioni delle strade sono accettabili: le suore sono sempre molto ospitali, ed è gradevole andarle a trovare.

Ciao.
Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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