giovedì 5 febbraio 2009

Lavori in corso per il nuovo Blog


Cari lettori, questo nuovo blog è quasi pronto. Quando sarà ultimato e collaudato, il blog originario verrà trasferito con un redirect, su questo indirizzo web.

Per adesso il blog è consultabile in parallelo anche all'indirizzo
http://chaariahospital.myblog.it

Resterà invariato l'indirizzo del fotoblog (Album fotografico)
http://chaariahospital.fotoblog.it



Ecco le novità più importanti:

- Grafica più lineare e chiara, strutturata a moduli separati

- Box di ricerca articoli mediante l'inserimento di parole chiave: in questo modo sarà più semplice trovare gli articoli di interesse personale

- Riquadro con la raccolta dei lettori fedeli, che tramite la creazione di un account su google (o gmail), possono apparire nell'elenco (anche con la propria immagine, se inserita nell'account personale)

- Maggior numero di Categorie, con una suddivisione ancor più dettagliata

- Nuovo Guestbook, interno al blog stesso

- Semplificazione per l'inserimento dei "Commenti" che qualunque lettore potrà inserire, scrivendo il proprio pensiero all'interno della voce "commenti" che si trova alla fine di ogni articolo (dove troverete anche i pulsanti per inviare l'articolo via email ed il link diretto di quello specifico articolo)

- I boxini per effettuare l'iscrizione ai Feed dei nuovi post

e tanto altro ancora...


Vi ringrazio per la fedeltà e per la pazienza e vi chiedo di farmi conoscere la vostra opinione, compilando il sondaggio riportato all'inizio di questo blog.
Ciao a tutti,

Nadia Monari


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ulteriore espressione dello "Chaaria Style": "proviamo a migliorare l'ottimo".... fra tutti quanti, se non c'eravate, bisognava inventarvi !!! (sintassi a parte)

ugodoc

Rinaldo ha detto...

bello, decisamente migliore, finalmente trovi tutto con facilità, brava Nadia grazie


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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