domenica 8 febbraio 2009

Bis-abili in movimento - Calendario 2009


Questa iniziativa, ci è stata suggerita da Don Pasquale Schiavulli della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Roma, che ringraziamo.


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"Dentrolanima" è il titolo del calendario che l'Associazione Outsider insieme al fotografo Flavio Tiberti, ha pensato per accompagnare il 2009. Il progetto nasce dal fotografo Flavio Tiberti che frequentando gli ambienti dell'Associazione ha voluto cogliere ciò che era l'espressione artistica delle persone con disabilità partecipanti ai diversi laboratori e dalla collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato V.S.S.P.

P2080035.JPGFlavio ha compreso che ciò che accadeva nei laboratori, non veniva visualizzato. Si poteva ammirare il "prodotto" finale, ma non l'espressività con cui veniva realizzato. L'Associazione ha colto questa proposta lasciando che Flavio con la sua macchina fotografica circolasse nei laboratori. Il calendario è frutto di quello che lui ha colto, osservando le persone nelle diverse attività. In collaborazione con il gruppo del laboratorio di fotografia dell'Associazione, ha poi realizzato la composizione grafica del calendario. I volontari hanno condiviso le indicazioni che venivano date dai responsabili del progetto, accompagnando le persone disabili dentro il percorso fotografico al fine di fermare la propria immagine e scoprire il "Dentrolanima" di se stessi. La nostra speranza è che questo calendario susciti emozioni come le ha vissute Flavio nell'incontrare gli artisti ed i volontari dell'Associazione Outsider.

Antonio, Cornelia, Virginio, Gilberto, Vincenzo, Pietro, Ermenegildo, Secondo, Domenico, Emiliano, Giovanni, Clemente, Dino, Alberto, Noemi, Speranza, Carla, Remo, Silvana, Felice.


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Flavio Tiberti nasce fotograficamente come reporter per riviste di viaggio, per poi dedicarsi a progetti di diverse ambientazioni, spesso a sfondo sociale. Nel 2007 espone nella Galleria Subalpina di Torino, la personale dal titolo: "Still Life", presentando intrecci tra estremi di un'umanità nomade, prodotti per eccesso di esclusione o inclusione sociale. A metà 2008, dopo un approfondito studio nella fragilità e nella abilità dei disabili, effettuato presso il Cottolengo, partecipa alla sua seconda collettiva a Los Angeles: "Art in the news". Ulteriori informazioni sui lavori di Flavio Tiberti si possono trovare sul sito: www.flaviotiberti.it

Il laboratorio di fotografia si propone di trasmettere conoscenze sull'artedella fotografia, facilitando l'espressione del potenziale creativo e dell'immaginario racchiuso dentro ciascuno di noiin un clima di attenzione e ascolto reciproci. La fotografia è lo strumento per esprimerela propria sensibilità, lo sguardo che abbiamo sul mondo. Il gruppo di partecipanti al laboratorio di fotografia dell'Associazione Outsider, coordinato da Simona Massera e Fratel Giovanni, che ha collaborato alla composizione grafica del calendario è formata da: Lia, Paolo, Antonio, Rita.

L'Associazione di volontariato Outsider nasce nel 2003 cercando di rispondere alla problematica dell'integrazione delle persone disabili attraverso l'arte. In questi anni, l'Associazione ha accolto centinaia di persone nella sua struttura, cercando di rispondere sempre più alle esigenze del mondo della disabilità, avvalendosi in modo particolare del volontariato. Il calendario vuole promuovere nel cuore delle persone, la cultura della solidarietà. Chi desidera partecipare alle iniziative dell'Associazione può informarsi presso:

Associazione Outsider, Via Cottolengo n.14 - 10152 Torino - Tel. 011-5225555




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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