Febbraio e’ il mese piu’ bello dell’anno. Il cielo e’ limpidissimo, blu scuro; qualche volta persorso da nubi bianchissime. La temperatura e’ torrida, ma e’ un caldo secco che si sopporta bene, anche se al sole ci si scotta dopo pochi minuti.
Il sole sorge puntualissimo alle 6.10 come una palla rossa che si tira su lentamente dall’orizzonte infuocato. Il tramonto invece arriva verso le 18.45: non lo vediamo direttamente, perche’ il sole va a cuccia dietro alle colline, ma ciononostante ci sono giochi di colore veramente entusiasmanti, con raggi luminosi che si spandono da oriente a occidente, spesso originando dietro una sottile striscia di nuvole sull’orizzonte occidentale: quando vedo questo elemento cosmico, sempre penso al Passaggio del Mar Rosso... non so neppure perche’.
Le notti sono ugualmente limpide. La via lattea si stende sopra la nostra testa e trapunta il cielo di una polvere bianchissima di stelle. La luna sorge a orari ogni giorno diversi, che e’ difficile seguire; sempre maestosa al suo apparire al di sopra delle chiome degli alberi: un disco rosso che poi diventa bianco e luminosissimo, durante la sua salita allo zenit, e ci da’ cosi’ tanta luce da poter leggere un libro nella shamba (campo).
Di notte comunque si dorme bene (se non ci sono chiamate in sala operatoria) in quanto l’escursione termica e’ notevole, ed in genere si usa sempre una coperta e si tengono le finestre chiuse.
Qualche volta al mattino ci sono brevi rovesci, e questo rappresenta una vera benedizione, soprattutto perche’ fa crescere l’erba per le mucche e ci protegge dal rischio della siccita’, che invece ha infierito cosi’ pesantemente da altre parti. Anche le strade non sono cosi’ polverose, e le gite dei volontari sono piu’ piacevoli anche da questo punto di vista.
I pazienti sono tanti, in quanto a febbraio c’e’ una recrudescenza malarica e normalmente ci aspettiamo anche piccole epidemie di meningite nei bambini. Le stanze dell’ospedale sono piene e l’ambulatorio brulica di pazienti anche alla domenica... e questa e’ la Chaaria che amo di piu’.
Fr Beppe
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