martedì 28 aprile 2009

Il nostro ringraziamento all'Associazione Volontari Missioni Cottolengo

Con il sostanziale sostegno economico dell'associazione, siamo riusciti ad acquistare e ad installare due importanti nuovi macchinari per il nostro laboratorio analisi.
Nella prima foto allegata, vedete l'analizzatore degli elettroliti plasmatici: ora siamo in grado di seguire l'andamento di sodio potassio, calcio e cloro. Cio' ci permettera' di essere piu' oculati, soprattutto nel follow up di pazienti in terapia cronica con diuretici o ipotensivi. Sara' di grande importanza anche per i cirrotici e per tutti coloro che si presentano in uno stato di coma.

AnalizzatoriElettrolitiPlasmatici.jpg



Il macchinario che potete vedere nella seconda foto e' un analizzatore della biochimica ematica. Possiamo fare piu' o meno tutti gli esami cossiddetti di routine in Europa, soprattutto gli esami di funzionalita' epatica e renale, il profilo lipidico, le proteine plasmatiche totali.


AnalizzatoreBiochimicaEmatica.jpg


Ringraziamo di cuore tutti i benefattori della associazione che hanno reso possibile l'acquisizione di questi due strumenti che certamente ci aiuteranno a servire meglio le persone che si affidano a noi per cure.

Fr Beppe anche a nome di tutti coloro che lavorano in ospedale.



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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