lunedì 20 aprile 2009

Riflessioni giornaliere dal Diario di Padre Pasquale SSC su alcuni "Detti e Pensieri" di S. Giuseppe Cottolengo, a cura di Lino Piano


Numero 144

Non solo la mano sinistra non ha da sapere ciò che faccia la destra, ma neppure la destra ha da sapere ciò che si faccia essa stessa.


Riflessione

Nella misura in cui la Piccola Casa ha una sua identità ed è aperta a chi è “diverso”, diventerà a poco a poco luogo dove si vive sotto il segno della compassione, della pace e della riconciliazione.
Con gesti umili e semplici, con l’ascolto e la bontà, sarà portatrice di pace e di unione. Con la sua competenza orientata alla comunione, aiuterà altri a vivere più pienamente la loro umanità e a radunarsi nella condivisione e nell’amicizia.
Il dono gratuito delle nostre persone, nel silenzioso servizio a chi soffre, è conosciuto soltanto al Padre Provvidente. Gesù ci aiuta ad aprire le braccia, a trasformare i nostri cuori, ad amare come Lui ama.

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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