giovedì 23 aprile 2009

Riflessioni giornaliere dal Diario di Padre Pasquale SSC su alcuni "Detti e Pensieri" di S. Giuseppe Cottolengo, a cura di Lino Piano


Vivere nella pace e nel rendimento di grazie


Numero 148

Tenete pure preparata l’acqua od il brodo per la minestra, perché se non avete alla mano né riso, né farina, né paste, a suo tempo preciso la Divina Provvidenza le manderà.


Riflessione

L’amore non è fare delle cose straordinarie, eroiche, ma fare le cose normali con tenerezza.
La Piccola Casa non ama la pubblicità! La vita nascosta di Gesù è il suo modello di vita. Il suo quotidiano è fatto di semplici compiti: preparare i pasti, sporcare e lavare le stoviglie, riporle. E’ fatto di doni, di gioie e di feste. La bellezza dell’uomo è nella fedeltà alla meraviglia di ogni giorno.
Questa fedeltà nasce in coloro che hanno riconosciuto che la grandezza dell’uomo è nell’accettare la sua piccolezza, la sua condizione, e nel rendere grazie a Dio per avere messo in un corpo limitato dei semi di eternità che si manifestano attraverso i piccoli gesti quotidiani d’amore e di perdono.
Purtroppo abbiamo ancora in noi paure e blocchi. L’aiuto del Signore ci è necessario in questo cammino per essere fedeli. Un cammino che terminerà quando lo incontreremo, lo vedremo, lo ameremo e staremo con Lui per sempre.


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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