sabato 20 giugno 2009

Adozione a distanza per Adriana


Carissima Alice,
ti scrivo in neonatese e quindi cerca di capirmi e di perdonare le affermazioni magari un po' infantili.
Prima ti tutto di do un morsicone sulla guancia, perche' mi stanno spuntando i dentini ed ho voglia di mordere tutto. Poi ti do un grande bacione ed un tenero abbraccio.
Grazie di cuore per la tua decisione di sostenermi e di accogliermi come tua figlia adottiva a distanza.
Perdere la mamma e' sempre una esperienza terribile, soprattutto quando lei non se ne e' andata subito, ma e' stata con te per alcuni mesi, prima di essere rapita in cielo. Ma ora ci sei tu che mi vuoi come figlia, seppure un po' da lontano.
Staro' a Chaaria ancora per qualche mese... esattamente fino alla fine di agosto, e poi saro' trasferita, non a Nkabune, ma a Mujwa presso il nuovo Huruma Centre. L'orfanotrofio di Nkabune e' infatti strapieno, mentre Daniele a Huruma mi accoglie volentieri. Anche li' mi potrai venire a trovare se tornerai a Chaaria.
Sono sempre stata bene. Non ho mai avuto la malaria. Di me si prendono cura i volontari, oltra a Sr Oliva e alle signore dello staff: dormiamo sempre sotto la zanzariera, e questa e' una delle ragioni principali della nostra lunga resistenza agli attachi malarici.
Spero che tu mi scriva presto per farmi sapere se la mia letterina ti e' piaciuta. Onestamente io non ho bisogno di nulla in particolare, perche' qui non mi fanno mancare proprio niente: il latte in polvere e' buono ed abbondante; ora poi mi nutro anche di "ocioro" e di frutta tritata... un'altra notizia bomba e' poi che, grazie alle offerte dei volontari, adesso ci comprano anche i pampers, per cui il noioiso problema del sederino che brucia e' abbastanza risolto.
Saluta anche Maia che era con te a Chaaria e di cui mi ricordo benissimo.
Un forte abbraccio


Adriana


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1 commento:

aly ha detto...

grazie a te che in qualche modo trovi il tempo per rispondere sempre a tutti.... leggere il blog di chaaria, riguardare le foto, mi mette sempre un po di malinconia! adriana è sempre stata la mia preferita, spero che i miei genitori riescano a vederla. mi sembra cresciuta, quando in febbraio me la spupazzavo io era proprio un fagottino, minuscola... mi dici esattamente dove e come poter mandare il sostentamento? grazie di cuore a te, e un bacio ad Adri.
a presto, alice

ps. tieni presente che se ti serve qualche testo, di medicina e non, di farmelo sapere... tramite i miei ti mando qual che ti serve volentieri (insieme alla maglietta del caro Carl :-) )


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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