lunedì 29 giugno 2009

Grazie Pinuccia

Otto mesi a Chaaria non sono uno scherzo. Hai davvero lavorato tantissimo con dedizione ed umilta', con amore ai poveri e disponibilita' a fare qualunque cosa ti fosse richiesto.
Sei stata la mia compagna inseparabile nella cosiddetta "ora X", quando il cercapersone suonava verso le 3 di mattina e ci faceva saltar giu' dal letto nel cuore della notte per uno delle centinaia di cesarei che abbiamo condiviso.
Ci mancherai, cara Pinuccia.
Anche gli orfani, che ogni sera accudivi e sistemavi per la notte, sentiranno fortemente la tua mancanza.
Solo Dio ti puo' ripagare per tutto quello che hai fatto per noi.
Sei parte di Chaaria e non ti dimenticheremo mai.


Fr Beppe Gaido a nome di tutti




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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