domenica 26 luglio 2009

A Chaaria guardando al futuro insieme ai pazienti HIV


Propongo ai lettori del blog questo piccolo testo. Potrebbe essere un progetto attraverso cui realizzare delle partnership con organizzazioni eventualmente interessate al problema.


Contesto e razionale:


Il Cottolengo Mission Hospital di Chaaria (Meru, Kenya), comprende: reparto degenza con 160 posti letto; servizio di ostetricia; sala parto, sala chirurgica; laboratorio analisi; ambulatori di medicina generale e specialistica; pronto soccorso.

E’attivo a tempo pieno tutti i giorni della settimana.

Lo staff e’ composto da 2 medici a tempo pieno, due clinical officer, 20 infermieri, 4 laboratoristi, 2 counselor.

Nel 2008 sono stati ricoverati circa 8400 pazienti, effettuate circa 64000 visite ambulatoriali, oltre 1000 parti e seguite 680 donne per le cure prenatali (ANC).

Per il trattamento dell’infezione da HIV sono stati potenziati il Voluntary Counseling and Testing (VCT), la diagnostica di laboratorio, l’attività di ricovero e ambulatoriale e quella di prevenzione della trasmissione materno infantile (pMTCT). Abbiamo Terapia antiretrovirale (TARV) sia per adulti che per bambini, e la offriamo gratuitamente grazie allo sponsor della banca mondiale e di vari organismi internazionali. Dal 2008 siamo in grado di eseguire PCR (Protein Chain Reaction) per HIV in bambini di età inferiore ad un anno (questo grazie alla collaborazione del ministero della sanità).




Sintesi attività HIV- correlata ( anno 2008)


Clienti afferenti al servizio VCT (N)

200

Test HIV effettuati (N)

1780

Test POS (%)

24.7

Pazienti arruolati in ARV (N)

> 200

Drop out (%)

30


L’ospedale ha partecipato al progetto Esther (2003 à 2006, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità).

Partner del progetto sono stati: ASPIC (Associazione Studio Paziente Immuno Compromnesso – Onlus), l’Ambulatorio Migrazione e Salute (MiSa) dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino e la Piccola Casa della Divina Provvidenza.

Nell’anno 2007-2008 Chaaria ha beneficiato della collaborazione con il progetto DREAM della comunità Sant’Egidio, grazie a cui siamo stati in grado di attivare il test dei linfociti CD4 per i pazienti a cui dobbiamo iniziare la TARV.

Le due esperienze menzionate hanno permesso di migliorare la gestione dell’infezione HIV/AIDS in gravidanza e hanno fatto rilevare alcune criticità su cui è necessario concentrarsi per il futuro. Nello specifico risulta che:

- l’eccessivo carico di lavoro non permette, al momento, l’adeguato follow up del paziente HIV+;

- fare i CD4 solo ogni due settimane, a cui poi si aggiungono altri 7 giorni prima di conoscere il risultato, spesso ritarda l’inizio della TARV.

- l’unico farmaco fornito per la profilassi e la cura delle infezioni opportunistiche ai pazienti è cotrimoxazole (polmonite da Pneumocistis Jiroveci) Altre profilassi non sono somministrate dato l’elevato costo per il paziente.

Sulla base dei risultati emersi e nell’ottica di fornire cure adeguate, pur con la scarsità di risorse a disposizione, si ritiene opportuno proseguire le attività già in essere e nello specifico puntare al miglioramento delle cure al paziente in terapia antiretrovirale (TARV).




Obiettivo


Nell’arco di 12 mesi, ottimizzare il trattamento del 100% dei pazienti in TARV , attraverso il potenziamento della diagnostica di laboratorio e l’utilizzo di farmaci per la prevenzione /terapia delle infezioni opportunistiche (IO)




OBIETTIVO E AZIONI


OBIETTIVO

OTTIMIZZARE LE CURE AL PAZIENTI HIV IN TARV

Azione 1

Identificare gli operatori responsabili e definire il piano di intervento sulla base di Linee Guida governative /OMS

Azione 2

Potenziare la diagnostica di laboratorio, rendendo più frequente la conta dei linfociti CD4

Azione 3

Rendere disponibili e ottimizzare l’uso di farmaci per la prevenzione /terapia di IO

Azione 4

Monitoraggio e valutazione

Motivazione

Team, Linee Guida, pianificazione e condivisione delle attività sono il presupposto per la corretta gestione del paziente HIV+

La valutazione del grado di deficit immunologico permette di meglio definire inizio e/o modifiche della TARV, ma al momento ci sono ritardi perché il test si fa solo due volte al mese

La sola terapia ARV non è sufficiente ad assicurare il pieno benessere del paziente

Ogni progetto deve essere monitorato in fase di realizzazione per verificare sia l’aderenza al piano che l’efficacia

Risultati attesi

Compliance e condivisione delle attività

Tutti i pazienti in TARV hanno regolare contaggio dei linfociti CD4

Adeguata terapia e profilassi delle IO

Aderenza al Piano in precedenza definito

Indicatori

-Presenza di Linee Guida /protocolli

-Idonea compilazione di: registri, cartella clinica, etc

Conteggio CD4 anno non inferiore a 2/anno per paziente in TARV

Scelta e dosaggio di farmaci per prevenzione e terapia sono in linea con protocolli /Linee Guida adottate

I controlli clinici avvengono nei tempi programmati. Non progressione della malattia nell’80% dei pazienti in follow up

Soggetto esecutore

………

……

……………

…………..


Questa la situazione e questi gli obiettivi. Qualcuno vorrebbe aiutarci? Nel caso qualche associazione fosse interessata, scrivetemi una mail e potremmo organizzare dei miniprogetti

Ciao


Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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