venerdì 21 agosto 2009

Alta chirurgia a Chaaria

Ieri sera abbiamo accolto il dott Pietro Rolandi e consorte, ed oggi lo abbiamo già messo "a ferro e fuoco": interventi tutto il giorno, con ritmi veramente sostenuti; e poi tanti pazienti da visitare per programmare le sedute operatorie future.
Nella giornata odierna siamo riusciti a fare due isterectomie per fibromi, una mastectomia radicale con svuotamento del cavo ascellare per tumore della mammella, un lipoma del collo, ed un cesareo.
La seduta è iniziata alle ore 9 e si è conclusa alle ore 20... ma anche adesso siamo in stand by, perchè entro mezz'ora sapremo se una donna, in travaglio da molte ore e con una cicatrice da pregresso cesareo, ce l'ha fatta, o se dovremo ancora metterci i guanti sterili e la mascherina, ed imbracciare nuovamente il bisturi per darle un figlio sano senza il rischio di rottura d'utero.
La giornata a Chaaria è così complessa ora che ci sono le sedute chirurgiche, che per me sarebbe del tutto impossibile visitare i pazienti ricoverati e quelli dell'ambulatorio: meno male che la Provvidenza ci sta davvero aiutando molto. Abbiamo con noi il dott. Carbone, primario di medicina d'urgenza, il dott. Pierantonio, geriatra ma anche clinico a tutto campo, due nuovi medici polacchi (Kistopher e Magda)... Tutti questi volontari possono sembrare troppi, ma stranamente tutti sono impegnati da mattino a sera. Non capita proprio mai che qualcuno mi dica che non sa cosa fare.
E che dire di Claudio e Giulia che iniziano al mattino alle 8.30 con le loro cure odontoiatriche, e non riescono mai a finire prima delle 18.30.
Chaaria sta diventando davvero impegnativa, se così tanti professionisti, per caso arrivati nello stesso momento, trovano tutti così tanto lavoro da stancarsi moltissimo.
Penso che, grazie ai volontari presenti, riusciamo a servire i malati in maniera molto più effciente ed efficace di quanto non potremmo fare il dott Ogembo ed il sottoscritto da soli... tra l'altro lui è anche in ferie per una settimana!
Una nota carina a proposito dei Polacchi: non li abbiamo cercati. Sono arrivati per puro caso, mentre già erano in Kenya presso un'altra missione, e sono impegnatissimi. Fanno parte di una associazione polacca di volontariato sanitario che si chiama REDEMPTORIS MISSIO. Mi hanno promesso che pure in futuro potranno ancora collaborare con Chaaria, come già fanno con altre strutture legate ai Missionari Francescani Conventuali in vari Paesi Africani.


Ciao Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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