mercoledì 26 agosto 2009

Intervento di fistola cutaneo/ileale


Esprimiamo la nostra riconoscenza all dott Rolandi, grazie al quale abbiamo potuto aiutare una povera donna che da anni soffriva a causa di una fistola addominale che drenava pus.
L'intervento e' stato molto complesso, ed e' durato a lungo, ma e' andato bene. La fistola raggiungeva l'ultima ansa d
ell'intestino tenue. Il dott Rolandi non ha fortunatamente dovuto fare una resezione del viscere, ma ha dovuto lottare con molte aderenze facilmente sanguinanti.
Anche questo e' un segno di quanto siano importanti i volontari che ci insegnano sempre nuove tecniche e ci permettono di far crescere l'ospedale, e di servire i malati sempre piu' efficacemente.
Tra l'altro sara' lui a sostituirmi nei prossimi 4 giorni in cui avro' un impegno inderogabile: un convego su AID
S a TBC, da cui potrei ricavare aiuti sia economici che scientifici. Pietro sara' reperibile durante la notte e fara' anche gastroscopie e colonscopie, permettendo al servizio di non subire alcuna battutta di arresto. Io saro' attivo a Chaaria nuovamente a partire dal 1 settembre... nel frattempo cerchero' di imparare cose utili, oltre che di rilassarmi un momento.
Faro' del mio meglio per riuscire a scrivere il blog anche nei prossimi giorni. Se qualche volta vedrete che salto un gio
rno sara' solo perche' il convegno visitera' anche zone rurali e potrebbe capitare di essere in aree senza copertura internet... spero comunque di poter comunicare con voi anche da laggiu'.


Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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