sabato 1 agosto 2009

Mission Accomplished

Ed ecco un altro dei capolavori di Gianni. La lavanderia esterna dell’ospedale e’ stata rinnovata. E’ ora completamente recintata in modo che i bambini piccoli o i parenti nell’orario di visita non possano piu’ accedere alla biancheria sporca, con il rischio di contaminarsi.

Era da tempo una richiesta delle autorita’ sanitarie, ma noi avevamo sempre rimandato. Ora invece siamo a posto anche legalmente.

Gianni ha realizzate un sistema di griglie in modo da creare una paratia che circonda i lavandini. Ha anche rifatto completamente il tetto di lamiere ondulate, prolungando l’area coperta dalle precipitazioni. Sotto la nuova tettoia si possono quindi collocare molti bidoni di biancheria in attesa di essere lavata a mano dal personale (per rimuovere il grosso del sangue), prima di passare poi nelle lavatrici.

Ha deciso di usare colori vivaci per romprere la monotonia dell’ospedale. Ha inoltre anche posto dei vasi di fiori sulla recinzione per dare una nota di allegria ad un ambiente segnato dalla malattia e dalla morte.



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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