mercoledì 5 agosto 2009

Socialidarity


Vorrei ringraziare il Dr. Pierluigi Rizzini, per aver pubblicato uno degli articoli scritti da Fr. Beppe sul suo sito, inserendo anche una piccola sezione, tenuta aggiornata con i più importanti articoli pubblicati sul nostro blog.


Socialidarity è un luogo di raccolta di informazioni, sul lavoro etico e sociale, sui temi del mondo del volontariato, degli stili di vita solidali, della resposabilità sociale d'impresa.



Per chi vuole arricchire il proprio bagaglio personale, per interesse professionale, per chi cerca lavoro nel terzo settore o vuole impegnarsi nel volontariato, socialidarity.org è uno strumento agile di aggiornamento, di consultazione e di condivisione.
Socialidarity.org, si aggiunge alla grande rete dell'informazione indipendente, di fondamentale importanza per dare a tutti la possibiltà di essere più consapevoli e partecipare in prima persona agli importanti cambiamenti sociali e ed alle sfide del nostro tempo.




Chi è Pierluigi Rizzini publisher di www.socialidarity.org


Paillettes e lustrini lo ammaliano sin dal periodo universitario e lo portano a dedicarsi all'organizzazione congressuale e di eventi cultural-promozionali che gli portano via qualche anno di gioventù.
pierluigi rizziniPoi capisce di essere un pesce fuor d'acqua e cambia strada, cominciando ad interagire con Onlus, Ong e Organizzazioni Internazionali. E' campaigner per l'Associazione delle ONG italiane, poi, all'inizio degli anni 90, inizia a lavorare con l'ONU e la Commissione Europea in missione di pace e monitoraggio dei diritti umani.
La moglie Paola alfine lo riporterà alla ragione dandogli due maschietti, luce della sua vita.


Se desiderate altre informazioni: www.pierluigirizzini.net



Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....