venerdì 26 marzo 2010

Grazie agli amici sardi

La data della loro partenza avrebbe dovuto essere domani, ma la stagione delle piogge normalmente porta una certa ansia, quando si avvicina l’ora della partenza. Il sole oggi splende nel cielo, ma chi puo’ essere sicuro di quello che capitera’ durante la notte?
E’ troppo vivo nella loro mente il ricordo di quanto e’ successo sabato scorso, quando, tentando di raggiungere Camp Garba con un matatu, si sono ritrovati fuori strada dopo appena 3 chilometri, e non hanno potuto proseguire a causa del terribile acquazzone.
Vivida e’ anche la memoria del safari al parco del Samburu: doveva iniziare prima dell’alba alle 5, ma poi la loro auto si e’ impantanata nel fango piu’ volte. Dopo momenti di speranza ed altri di delusione, sono riusciti a partire alle 10 di mattina, ed ancora hanno spinto il pulmino in vari punti... ma la vista di tanti animali li ha ampiamente ripagati!
Ecco perche’, pur avendo sulla testa un cielo assolutamente blu ed un sole torrido, essi hanno deciso di andare a dormire a Meru insieme al nostro autista Joseph. Partiranno per Nairobi domattina, con la certezza di avere l’asfalto sotto le ruote.
Si imbarcheranno alle 16.30. Al nostro Joseph poi tocchera’ una levataccia l’indomani mattina. Si alzera’ verso le 2.45 per essere puntuale a ricevere il nuovo gruppo di volontari, che arrivera’ nel cuore della notte. Passeranno al Cottolengo di Langata per la Messa mattutina, e poi direttamente a Chaaria.
Di cuore ringrazio i volontari che oggi partono, per il generoso servizio da loro svolto.
E’ stato molto prezioso il lavoro in endoscopia digestiva, che ci ha permesso di aiutare moltissimi pazienti a prezzo praticamente inesistente.
Utilissimo l’apporto dei tre anestesisti, che hanno permesso a Jesse di iniziare le sue vacanze.
Ottimo il servizio nursing delle infermiere che si sono divise equamente tra endoscopia, reparto ed orfani.
Non possiamo tacere poi le generose offerte che ci hanno consegnato da parte dei loro amici e che utilizzeremo per pagare le spese ospedaliere dei piu’ poveri.
Come sempre, non abbiamo nulla da dare in cambio del prezioso servizio, dell’aiuto e del contributo economico che ci hanno dato, ma promettiamo loro la nostra amicizia, la nostra stima e la nostra preghiera.

Fr Beppe a nome di tutti qui a Chaaria


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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