martedì 20 aprile 2010

Piccolo notiziario

1) ANCORA COLERA A MUKOTHIMA…
Da varie settimane la missione di Mukothima e’ alle prese con una strisciante epidemia di colera che ha colpito il distretto del Tharaka.
Abbiamo avuto varie occasioni per aiutare le Suore impegnate sul campo, per la lotta all’epidemia: soprattutto siamo stati un punto di riferimento per indicazioni terapeutiche riguardanti gli antibiotici da usare ed il tipo di infusioni da scegliere per prevenire la disidratazione.
Sporadicamente abbiamo ricoverato per loro delle donne gravide, affette dall’infezione.
Il colera e’ sempre una malattia altamente contagiosa e rapidamente mortale, se non si instaurano terapie adeguate in tempi brevissimi.
Il fulcro del trattamento rimane la reidratazione, sia orale che endovenosa.

2) UN GRAZIE INFINITO AL DOTT PIERANTONIO VISINTIN.

... Sabato scorso abbiamo vissuto una giornata terribile a causa di quello che poteva sembrare un infarto in una suora del Cottolengo (di cui preferisco non dire il nome). Ci siamo veramente spaventati, al punto di pensare ad un immediato trasferimento in unita’ di terapia intensiva presso l’ospedale Mater di Nairobi.
Pierantonio ha sfoderato tutta la sua competenza cardiologica, ed e’ riuscito a stabilizzare la malata, prima di metterla in ambulanza. Poi si e’ offerto di accompagnarla fino alla Capitale. E’ stato un trasporto ansiogeno per il sottoscritto che era rimasto a Chaaria, ma Pierantonio ha gestito ottimamente la situazione anche in ambulanza.
La Sorella, ora in unita’ di terapia intensiva, e’ stabile e pare che non abbia avuto un infarto. Siamo felici di averla aiutata e di aver fatto diagnosi in tempo, prima che succedesse il peggio.
Personalmente esprimo la mia riconoscenza al dott Pierantonio Visintin sia per la sua calma e competenza che sono stati l’elemento vincente nel momento della rianimazione qui a Chaaria, sia per la sua disponibilita’ ad affrontare il viaggio verso Nairobi. Un’ambulanza medicalizzata e’ stata davvero una grande cosa che siamo riusciti ad organizzare.
Come gia’ mi era successo di dire alcuni giorni fa a proposito dei chirurghi siciliani, anche ora ripeto a proposito di Pierantonio: MENO MALE CHE C’ERA.

3) ORMAI I BUONI FIGLI MALATI SONO 23.
Anche oggi la zanzara ha azzoppato altri due ragazzi, e quindi continua l’emergenza ed il superlavoro nel nostro Centro. Ventitre handicappati a letto sono veramente molto difficili da gestire, con il personale un po’ contato come abbiamo qui a Chaaria.
Continua comunque l’ottima collaborazione dell’ospedale che invia personale medico ed infermieristico, su richiesta di fr Giancarlo.

Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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