domenica 25 aprile 2010

Notizie

1) Oggi Chaaria e’ in festa in quanto, durante la celebrazione della Messa domenicale, Fr Robert Maina ha rinnovato la sua consacrazione a Dio con i voti di castita’, poverta’ ed obbedienza. Fr Robert ha rinnovato la sua donazione al Signore ed ai poveri che intende servire fino al sacrificio della vita, per un anno, in quanto sta ancora completando gli anni di formazione e preparazione al grande passo della Professione Perpetua, con cui suggellera’ in modo definitivo la sua alleanza con il Cristo che intende seguire da vicino.


2) L’emergenza malarica continua presso il centro Buoni Figli con altri due nuovi casi tra gli handicappati mentali. Persiste quindi anche l’emergenza-lavoro, visto che durante il week-end il personale e’ ridotto ed in qualche modo anch’esso decimato dalla malaria stessa. Abbiamo predisposto la preparazione delle zanzariere per ogni letto.
3) Nel dipartimento manutenzione si segnala il fatto che venerdi’ si e’ rotta anche la penultima lavatrice ancora funzionante.
Per una intera giornata, ospedale e Buoni Figli hanno usato l’unica lavatrice rimasta operativa. Fr Lorenzo ha fatto le ore piccole per riparare almeno una delle lavatrici dell’ospedale.
Al momento quindi abbiamo due lavatrici funzionanti su cinque... ed il problema sono i pezzi di ricambio, che sono stati ordinati in Europa ma non arrivano mai.
Ieri poi Fr Lorenzo e’ stato impegnato con i tecnici di Nairobi che sono venuti per “fare il tagliando” alle pompe dell’acqua. E’ questa un’altra area molto critica, perche’ rimanere senz’acqua farebbe chiudere l’ospedale ed il centro in tempo zero.
L’argano che ha estratto dal sottosuolo la pompa ad immersione e’ anche stato una specie di “luna park” ed un gradito diversivo per i Buoni Figli, che son rimasti a bocca aperta di fronte a questa macchina meravigliosa.

Fr Beppe Gaido 


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....