Ricordo il caso della bambina di 12 anni violentata da uno sconosciuto. E’ successo un po’ di tempo fa ma la memoria è per me ancora vivissima, soprattutto per quanto è poi successo farraginosamente mentre la stavamo assistendo in ospedale.
Il caso della bimba mi aveva sconvolto perchè la conoscevo. Frequentava le scuole primarie di Chaaria e stava rientrando a casa verso le ore 18. Secondo quanto i suoi genitori mi hanno raccontato, la piccola è stata assalita dallo stupratore e poche centinaia di metri dall’abitazione, quando ancora non era buio. Era in preda allo shock e non parlava. In compenso perdeva molto sangue.
A questo punto si colloca l'inizio della mia crisi: chi ha letto il libro PAPPAGALLI VERDI sa di cosa sto parlando.
Avevo deciso di suturare la bambina e che avrei dovuto farle anche l'anestesia generale, perchè lei non voleva saperne di farsi toccare. Ci avevamo quindi del tempo: l'induzione del sonno non era stata immediata perchè la paziente era terrorizzata e rifiutava anche di farsi infilzare una vena. Pure cucire era stato laborioso e lungo.
Finito questo primo intervento eravamo andati in sala operatoria per un cesareo di cui ero a conoscenza già da prima dell’inizio della sutura: tutto sembrava nella norma. Anestesia spinale senza problemi. Tempo tra incisione della cute ed estrazione del feto non superiore ai quattro minuti... però lo spettacolo che ci era presentato davanti agli occhi non era dei più belli... il bambino non piangeva e non respirava autonomamente… ed anche dopo la rianimazione non ce l’aveva fatta.
“Che dolore!!! Avessi fatto il cesareo per primo!!! Che cretino che sono!!! Dopo tanto tempo che lavoro a Chaaria, non mi rendo ancora conto che un cesareo non va mai posticipato di un minuto!!!” Ormai però era troppo tardi: avevo fatto una scelta sbagliata; avevo dato la precedenza alla bimba stuprata; forse ero stato troppo emotivo.
Purtroppo un'altra mamma che si era rivolta a noi perchè le donassimo il piccolo che per nove mesi si era portato nel cuore e nella pancia, era invece in attesa di dimessione dall'ospedale a mani vuote.
PS: NOTIZIE FLASH DA CHAARIA
Fr Giancarlo è ancora alle prese con una epidemia malarica che non vuole dar tregua ai nostri ragazzi handicappati. Uno di loro, di nome Nkonge, è così grave che è stato trasferito in ospedale.
Ciao.
Fr Beppe
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