giovedì 26 agosto 2010

Abigail Nkatha

E’ con sentimenti di grande riconoscenza che Abigail, insieme alla mamma Faith, mandano ai genitori adottivi romani Franco Di Ventura e Annabella Latini, questa foto e questo sorriso.
Esprimono il loro grazie commosso, avendo saputo che i loro benefattori hanno deciso di continuare con la adozione a distanza anche per il nuovo anno sociale.
Abigail sta bene e frequenta la scuola elementare della parrocchia con buon profitto. Sta diventando grandicella, molto bella ed anche un po’ timida.
Ma soprattutto sta bene sia fisicamente che emotivamente.
Nell’ultimo anno non e’ mai stata ricoverata in ospedale, ne’ ricordo di averla curata per la malaria o per qualche altro problema di salute.
La vedo spesso giocare con gli altri bambini e va volentieri a scuola.
E tutti questi risultati sono in parte significativa dovuti anche a chi dall’Italia continua a pensare a lei.
Di cio’ rendo grazie a Dio insieme alla sua famiglia.

Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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