sabato 16 ottobre 2010

Perchè solo 5 pazienti partono per il Sudan?


La situazione e’ la seguente.
Quando il cardiologo di Emergency venne a Chaaria furono selezionati 12 pazienti operabili. Il cardiologo stesso pero’ ci disse che la sua decisione sarebbe ancora stata vagliata da un team di cardiochirurghi riuniti al Salaam Hospital.
Quando abbiamo ricevuto l’approvazione da Khartoum, il numero degli arruolati era stato ridotto a 9, perche’ per i 3 rimanenti i cardiochirurghi avevamo proposto il follow up nel tempo con nuova visita l’anno seguente.
Di questi 9, una giovane ragazza e’ al momento ricoverata a Chaaria con scompenso cardiaco terminale, e le sue condizioni generali non permettono ne’ il trasporto, ne’ tantomeno la chirurgia. Poveretta! E’ davvero terminale.
Altri 3 sono in contatto con nonno Luigi per il completamento dei documenti necessari e faranno parte di altri gruppi in partenza.
Desidero ringraziare vivamente la Associazione Volontari Mission Cottolengo e la ONLUS Ethicalab, per il supporto accordatoci nel coprire le spese di viaggio e documenti.
Ancora un sincero ringraziamento a Gino Strada ed a Emergency.
Dio vi benedica.

Fr Beppe Gaido


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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