giovedì 28 ottobre 2010

Premio "Scuola Medica Salernitana" come Medico dell'anno

Carissimi amici del blog,
Non so neanche come iniziare, perche' sono commosso e un po' confuso dalla notizia che ho ricevuto, e cioe' che la prestigiosa ed antica scuola medica salernitana ha voluto scegliere me per l'attribuzione del premio "medico dell'anno".
Le vie del Signore sono davvero infinite. E' stata una volontaria di Chaaria, l'infermiera Daniela Zinetti, a mettermi in contatto con la facolta' di Salerno. Prima di tutto e' a Daniela che devo questo premio, perche' il riconoscimento naturalmente parte dalla conoscenza reciproca, ed e' grazie a Daniela che i Chiarissimi Professori della Facolta' di Medicina di Salerno hanno saputo dell'opera svolta dalla Piccola Casa a Chaaria.
Ringrazio quindi Daniela di vero cuore.
Ringrazio poi il dott Bruno Ravera, Presidente dell'Ordine dei Medici di Salerno, il dott Paolo Morretta e tutti i Professori, che hanno voluto dare credito al lavoro da me portato avanti tra i malati del Kenya.
Questo premio non e' per me occasione di vanagloria, ma di umile presa di coscienza che le opere di Dio parlano da sole; che l'impegno e la dedizione vengono riconosciuti ed apprezzati.
Il premio verra' consegnato il 5 novembre, coincidenza molto speciale per il sottoscritto, visto che e' anche l'anniversario della mia laurea.
Inoltre la cerimonia avverra' in occasione del "giuramento di Ippocrate" che io rinnovero' con tutto il cuore, insieme ai nuovi laureati di Salerno, ripetendo nuovamente a me stesso che sempre ed a qualunque costo difendero' e proteggero' la vita.
Spero che questo premio possa essere incoraggiamento anche per i giovani colleghi di Salerno a credere in una Medicina che e' dono di se', servizio incondizionato fino al sacrificio della propria vita, missione nel vero senso della parola. Ed in questo mi sento ispirato ed illuminato dalla figura di un grande medico e santo della Campania, un medico che ho sempre ammirato, ed ho cercato e cerco di imitare: il Santo dottor Giuseppe Moscati.
Ringrazio Dio di cuore e tutte le persone che hanno espresso simpatia e apprezzamento per il mio lavoro, nella attribuzione di questo prestigioso riconoscimento.
Me lo merito? non lo so... ma onestamente ne sono estremamente felice e commosso.

Fr Beppe Gaido
 
 
 
 
 
 

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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