venerdì 29 ottobre 2010

I bambini malati ringraziano, insieme alle loro mamme

Ecco i murales che i volontari ci hanno donato e che rallegrano la stanza della pediatria. La stanza e’ normalmente pienissima, ma abbiamo fatto uscire quasi tutti per poter permettere a Manuela di scattare queste belle foto.
Grazie ancora anche per il genio artistico dimostrato da questi ragazzi... vari gruppi in successione hanno collaborato al progetto.
E’ bello vedere come ogni volontario lasci un segno della sua presenza a Chaaria.
Ringraziamo ognuno personalmente. Il risultato finale e’ veramente bellissimo.

La comunita’ di Chaaria




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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