lunedì 25 ottobre 2010

Un grazie infinito agli amici sardi

Oggi abbiamo installato il videogastroscopio inviatoci dalla Associazione “Volontari Sardi”.
Ringraziamo di cuore il dott Luciano Cara e la dottoressa Marina Gardu per averci donato uno strumento tanto necesssario, in un tempo particolarmente difficile in cui il precedente gastroscopio stava praticamente per cessare completamente di funzionare.
Esprimiamo la nostra riconoscenza anche al dott Antonello Meloni, il quale e’ arrivato a Chaaria con alcune parti mancanti allo strumento, e si e’ occupato dell’installazione e delle connessioni elettriche.
Oggi abbiamo fatto le prime gastroscopie con la nuova metodica, e certamente mi e’ parso di guidare una fuoriserie, dopo anni in cui mi ero abituato ad una “giardinetta”.
Ancora grazie a tutti coloro che pensano a noi e che si fanno in quattro per aiutarci, anche quando e’ difficile, ed anche in tempi di crisi come quelli che stiamo attraversando non solo in Italia ma nel mondo intero.
“Dio ama chi dona con gioia” ci dice la Bibbia... e questo sorriso da parte di Dio e’ quanto chiediamo per voi nella nostra preghiera quotidiana.
Vi promettiamo, come sempre, di lavorare al massimo delle nostre forze, per essere degni dei doni che ci elargite con generosita’.

Fr Beppe Gaido e Comunita’




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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