venerdì 24 dicembre 2010

Accogliamo Gesù Bambino... ed anche Fr. Roberto Trappa

GESU’ BAMBINO STA PER NASCERE. MARIA HA GIA’ INIZIATO AD AVVERTIRE DOLORI SEMPRE PIU’ RICORRENTI E FORTI. GIUSEPPE E’ VIA VIA PIU’ PREOCCUPATO, PERCHE’ NON RIESCE A TROVARE UN ALBERGO LIBERO.

Piu’ di 2000 anni dopo, in in posto parecchio piu’ a Sud del mondo, Fr Roberto si prepara per il grande viaggio. Lascia Nairobi, non a cavallo di un somarello, ma di una vecchia Toyota dal motore ormai sbuffante.
A Chaaria intanto tutto ferve per il suo arrivo: le bandierine sono state collocate nei punti “strategici”; il presepio e’ finito, ed i Buoni Figli hanno preparato un cartellone di benvenuto apponendo ognuno una firma fatta il pollice immerso nei colori a tempera.
Lo staff del Cottolengo Centre e’ pronto con i canti e le danze, per rallegrare la celebrazione.
Gli otto Buoni Figli che riceveranno il battesimo durante la solenne celebrazione sono pronti: il loro semplice catechismo e’ terminato, e tutti si sono “laureati” a pieni voti. Ora hanno il vestito delle grandi occasioni, per il momento in cui il Sacerdote con l’acqua benedetta li accogliera’ nella grande famiglia di Dio.

2) INTANTO LE DOGLIE AUMENTANO, MA GIUSEPPE NON RIESCE A REPERIRE ALTRO CHE UNA STALLA. MARIA NON PUO’ PIU’ ASPETTARE.
LA COPPIA DI POVERI E SFORTUNATI VIAGGIATORI ENTRA IN QUELLA GROTTA, DOVE ALMENO C’E’ IL CALORE PROVOCATO DAL RESPIRO DI UN BUE E DI UN ASINELLO.
E cosi’ Fr Roberto e’ arrivato nella nostra poverissima comunita’! Quanti abbracci, e quanti baci fraterni. Quante parole di benvenuto in questa umile “stalla” che e’ Chaaria. Anche noi non possiamo offrirgli molto. Quello che gli vogliamo dire e’ che, pur non essendo che una mangiatoia, desideriamo offrirgli il calore della fraternita’, dell’amicizia e dell’aiuto vicendevole. Gli promettiamo il nostro sforzo di diventare sempre piu’ “famiglia”, nella consapevolezza che anche a Betlemme 2000 anni fa, cio’ che ha creato il presepio, non e’ la stalla in se’, ma l’amore puro tra Maria e Giuseppe.
Offriamo a Roberto il nostro amore di fratelli in Cristo, nella consapevolezza che “tutto il resto e’ vanita’!” (S Filippo Neri).

3) ED ECCO CHE I DOLORI DI MARIA SONO STATI PREMIATI. LA DIVINA MADRE ORA SORRIDE, MENTRE ABBRACCIA IL SUO TROFEO, IL SUO FIGLIO PRIMOGENITO, CHE E’ ANCHE FIGLIO DI DIO PADRE.
ED ECCO CHE LE MERAVIGLIE SI SUSSEGUONO. MARIA E GIUSEPPE NON RIESCONO A CAPIRE. CI SONO PASTORI CHE VENGONO AD OFFRIRE DONI, A PROSTRARSI DAVANTI AL BIMBO... EPPURE, POCHE ORE PRIMA NESSUNO LI VOLEVA OSPITARE IN UNA LOCANDA!
CI SONO ANGELI CHE CANTANO LA GLORIA DI DIO E PROMETTONO LA PACE. C’E’ LA LUCE FULGIDA DI UNA STELLA ANCHE SE E’ NOTTE FONDA.
Ed anche a Chaaria e’ esplosa la festa. Una celebrazione di Natale molto solenne, in cui i canti e le danze hanno fatto da corollario agli stupendi misteri che oggi celebriamo. Una vera messa di accoglienza: accoglienza di Gesu’, luce del mondo che viene a salvarci. Accoglienza dei nuovi Cristiani che entrano a pieno titolo nella Chiesa con il sacramento del battesimo. Accoglienza per Fr Roberto, che si assume l’onere di essere la guida della comunita’ qui a Chaaria.
Sappiamo che tra i doni di Natale c’e’ anche la mirra, e siamo certi che Fr Roberto dovra’ assaggiarla presto. Ma oggi e’ il giorno dell’oro e dell’incenso per lui.
Ci sono i doni per lui e per tutti i Buoni Figli, c’e’ la festa, c’e’ la cena fraterna a base di “pasta al forno”, in cui tutti (Suore, volontari e Fratelli) si stringono fraternamente insieme per dire a Gesu’: “ti accogliamo, vieni a salvarci!”; e per dire a Fr Roberto: “benvenuto nei nostri cuori e nella nostra comunita’. Ti offriamo la nostra comunione”

4) AD UN CERTO PUNTO I PASTORI TORNANO ALLE LORO TENDE. GIUSEPPE E MARIA RIMANGONO SOLI. GUARDANO IL BAMBINO, E SI CHIEDONO: “CHE SARA’ MAI QUESTO BIMBO!”... E MARIA, STANCA MORTA, MEDITAVA TUTTE QUESTE COSE IN CUOR SUO.
La celebrazione e’ finita. La gente e’ tornata a casa. Anche il momento conviviale e’ terminato. C’e’ la controvisita da fare in ospedale, per sistemare le glicemie e per vedere i malati piu’ gravi. Ci sono altri Gesu’ bambino che attendono di nascere durante la notte santa, ed uno ha bisogno di un cesareo perche’ da solo non ce la fa a venire alla luce. C’e’ un disgraziato che aspetta di essere suturato dopo un attacco con machete da parte di un ubriaco. C’e’ un trasferimento a Meru per rottura di milza dopo incidente stradale...Ci sono le terapie da preparare per i Buoni Figli.
Il Natale vero comincia adesso. Un Natale fatto di quotidianita’, di impegno, di dedizione ed anche di croce.
Ed e’ in questo Natale della ferialita’ monotona, che noi Fratelli potremo dimostrare a Fr Roberto se le celebrazioni di benvenuto che abbiamo preparato per lui erano sincere ed esistenziali, o semplicemtente vuote ed effimere, come come spesso avviene in questo mondo a causa delle incoerenze umane.

Fr Beppe Gaido





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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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