Se pensiamo che nel 1998 non avevamo alcuna possibilita’ terapeutica, ora possiamo veramente gioire dei traguardi ottenuti, anche se molto rimane ancora da fare.
Per quanto riguarda Chaaria, i servizi per i pazienti immunocompromessi si sono via via affinati e perfezionati. Al momento attuale siamo in grado di offrire a tutti il test in modo completamente gratuito.
Abbiamo un sanitario impegnato a tempo pieno in questo settore e tre counselers per le attivita’ di sostegno psicologico.
Proponiamo l’esame a tutti, e poi naturalmente lasciamo al singolo la completa liberta’ di decidere se accettare o meno. Prima di dare un risultato positivo ad una persona, ripetiamo il test con tre metodi differenti per ridurre il piu’ possibile la possibilita’ di falsi positivi. Abbiamo un servizio di counseling che ha il compito sia di introdurre il cliente al significato di un esame HIV, sia soprattutto di sostenerlo nel momento in cui ricevera’ una brutta notizia. Il counseling viene poi ripetuto ad ogni visita successiva per cementare e rafforzare la aderenza a regimi terapeutici non facili, soprattutto a casusa degli effetti collaterali.
Oggi possiamo somministrare farmaci antiretrovirali gratuitamente, in quanto ci vengono offerti dal ministero della sanita’ keniano. Inoltre la comunita’ Sant’Egidio di Roma ci sponsorizza per l’esecuzione dei CD4, tanto importanti per decidere quando iniziare la TARV (terapia antiretrovirale).
Dall’inizio del 2008, in collaborazione con il governo del Kenya, possiamo anche eseguire PCR (Protein Chain Reaction) per la determinazione dell’ infezione in infanti di eta’ inferiore ai 18 mesi: questo e’ un altro grande traguardo, considerando che per il passato non era tecnicamente possibile iniziare una TARV per un bambino prima dell’ anno e mezzo. La PCR viene normalmente eseguita sei settimane dopo la nascita, e ripetuta al compimento del diciottesimo mese.
Altro importante campo d’azione e’ quello della prevenzione della trasmissione materno infantile del virus. A tutte le donne incinte che afferiscono alla nostra clinica pre-natale, viene offerto il counseling e la possibilita’ del test gratuito. Le donne che risultano positive vengono poi messe in TARV secondo protocolli precisi che ci sono stati forniti dal ministero della sanita’ del Kenya. Anche al neonato viene poi prescritta una terapia preventiva da continuare fino alla esecuzione della prima PCR, o fin dopo la cessazione dell’allattamento al seno. Normalmente proponiamo il cesareo elettivo a queste gravide, ma non forziamo la mano: se per varie ragioni preferiscono il parto naturale (anche se questa via e’ gravata da un maggior rischio di trasmissione al nascituro), noi le rispettiamo e le assecondiamo, offrendo poi comunque la terapia ed il follow up al neonato.
I bimbi entrano poi nel nostro programma di MCH (mother/child health): ricevono tutte le vaccinazioni prescritte dalle linee guida nazionali. Si fa un follow up del peso corporeo. Si incoraggia la mamma ad un esclusivo allattamento al seno per 6 mesi, per poi sospenderlo bruscamente e svezzare il bimbo completamente. Scoraggiamo del tutto l’alimentazione mista (un po’ di allattamento e qualche frutto o cibo diverso) perche’, secondo dati OMS, cio’ incrementa il rischio di trasmissione attraverso il latte materno. Non proponiamo il latte in polvere, sia perche’ costoso, sia perche’ molte volte le madri hanno problemi a seguire adeguatamente le diluizioni necessarie, sia anche per la difficolta’ che in certe regioni hanno a bollire l’acqua da usare.
Ancora ricoveriamo pazienti in stadio terminale di AIDS, ma il loro numero e’ decisamente ridotto, in quanto, con l’uso adeguato e puntuale della TARV, riusciamo a offrire lunghi anni di benessere anche a persone che erano per il passato molto gravi.
Inoltre la prevenzione materno infantile avra’ certamente un grandissimo impatto di cui saremo completamente coscienti solo tra qualche anno.
Nel campo della prevenzione continuiamo a renderci disponibili per seminari nelle scuole o nei gruppi giovani; inoltre abbiamo organizzato alcuni incontri per i leaders delle varie chiese, con la consapevolezza che poi loro avrebbero diffuso le conoscenze apprese nelle loro “ small christian communities”.
Proponiamo poi la circoncisione maschile in ospedale, sia per offrire ai giovani che vi si sottopongono, tutti i requisiti di sterilita’ e analgesia che la pratica richiede, sia perche’, durante i 5 giorni di ricovero, possiamo organizzare conferenze quotidiane in cui parliamo di prevenzione HIV, di comportamenti adeguati a evitare l’infezione, di “behaviour change”, e di fedelta’ nella vita coniugale.
Nel caso sfortunato di incidente lavorativo con ago infetto o con qualche altra sostanza biologica da paziente positivo, abbiamo in stock dei kit per la “profilassi post esposizione”, che normalmente dura 28 giorni. Negli ultimi anni abbiamo anche cercato di migliorare i nostri standard di sicurezza in ospedale, predisponendo sistemi separati di raccolta dei rifiuti taglienti, offrendo sempre tutte le barriere fisiche di protezione per il nostro staff (per esempio occhiali, grembiuli impermeabili, guanti e mascherine).
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